PALERMO (ITALPRESS) â Un momento di confronto su tre temi che per la Sicilia sono incandescenti, provando a studiare soluzioni alternative e cercare possibili sponde: autonomia differenziata, riforma delle province e ponte sullo stretto sono al centro di un convegno organizzato da Italia Viva allâAuditorium camplus a Palermo, mettendo insieme le riflessioni di anime locali, regionali e nazionali. Presenti il capogruppo alla Camera Davide Faraone, la senatrice Dafne Musolino, il presidente del direttivo provinciale Giandomenico Lo Pizzo, lâomologo al direttivo palermitano Toni Costumati, il componente dellâesecutivo Regionale Fabrizio Micari e i sindaci di Bagheria ed Enna, ovvero Filippo Tripoli e Maurizio Di Pietro.
La soluzione proposta da Italia viva su ciascun tema non verte sulla cancellazione dei provvedimenti, bensĂŹ sulla rimodulazione. Faraone si sofferma in particolare sul fatto che âse la riforma dovesse passare non è previsto un euro sui Livelli essenziali di prestazione e questo non permetterebbe di riequilibrare lo svantaggio di alcune regioni rispetto ad altre: senza queste risorse lâautonomia non vedrĂ mai la luceâ. Per quanto riguarda le province, per il capogruppo di Italia viva âda quando si è fatta la riforma delle province, con Renzi al governo e Delrio come ministro, in tutte le regioni dâItalia i presidenti di provincia accedono al ruolo attraverso le elezioni di secondo livello, votati da consiglieri comunali e sindaci; in Sicilia invece vengono sempre nominati commissari, prima con Crocetta, poi con Musumeci e ora con Schifani. Se poi a Roma voteranno una modifica della legge Delrio allora sarĂ possibile fare lâelezione diretta: lâidea di stare sempre con i commissari non è tollerabile, perchè le province gestiscono settori importantissimi per i cittadiniâ.
Capitolo ponte sullo stretto: Italia viva non si innesta su una posizione contraria, ma per Faraone âci era stato detto che sarebbe stato fatto con risorse proprie e invece il governo, senza concordare nulla con Schifani, sta sottraendo risorse per la realizzazione di ferrovie tra Palermo e Catania e altre importanti infrastrutture. Per noi il ponte doveva essere unâinfrastruttura aggiuntiva e non sostitutiva, se una volta arrivati in Sicilia câè il deserto non ha senso farloâ.
Dura la posizione di Musolino sulle differenze tra territori settentrionali e meridionali: âLâarticolo 5 della Costituzione dice che la Repubblica è una e indivisibile, ma i territori del sud sono evidentemente svantaggiati in termini di presenza industriale e risorse: questi problemi non si risolvono con il piagnisteo o con spiegazioni semplicistiche, piuttosto chi di dovere dovrebbe spiegare perchè al sud non si è investito come al nord, generando unâarretratezza economica e nei serviziâ. Per quanto riguarda il ponte sullo stretto, la lacuna sembra riguardare lâassenza di collegamenti in quanto ânon abbiamo nemmeno i treni ad alta velocitĂ . La Zes unica non è unâoccasione per rilanciare il meridione, perchè a differenza del Pnrr non mette fondiâ.
Parlando di autonomia differenziata Costumati sottolinea la âtotale svendita della regione da parte di Schifani, mentre sulla riforma delle province si sapeva fin da subito che fosse un provvedimento incostituzionale: la bocciatura allâArs è segno di un regolamento di conti interno alla maggioranza, che fa seguito alle discussioni su manager della sanitĂ e ineleggibilitĂ â. Sempre in ambito province Lo Pizzo sottolinea lâimportanza di âdare unâorganizzazione a un ente che ha peculiaritĂ importanti ed eroga servizi nei confronti dei cittadini: una rappresentanza vasta li permetterebbe di affrontarli in modo diversoâ.
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