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NAPOLI (ITALPRESS) – Rallenta ma non si ferma l’economia della Campania: l’attività è cresciuta in termini reali dello 0,7% (0,9% il dato nazionale), risentendo in particolare della stagnazione nei trimestri centrali del 2023. Questa la notizia che arriva da Napoli, dove oggi è stato presentato il rapporto sull’economia regionale redatto da Bankitalia. “L’economia ha rallentato in maniera marcata per effetto dell’indebolimento della domanda che ha inciso di più sulla manifattura, la quale ha subito una lieve contrazione, mentre gli altri settori economici hanno continuato a crescere anche se in misura più contenuta” spiega Daniela Palumbo, direttrice della sede partenopea di Bankitalia, parlando con i giornalisti a margine del tradizionale appuntamento con la stampa. “Il 2022 – ricorda Palumbo – era stato un anno importante per l’economia regionale in cui si era riusciti a recuperare pienamente il prodotto perso durante la crisi pandemica. Per il 2023 parliamo ancora di crescita, perchè è importante sottolinearlo, ma di una crescita molto rallentata. Per il prossimo futuro – aggiunge – la crescita dovrebbe continuare, tenendo conto delle previsioni formulate a livello nazionale, in misura non particolarmente vistosa. Poi si tratterà di lavorare molto sulle prospettive quindi incidendo in maniera significativa sui divari e cercando di migliorare in qualche ambito”.
L’export cresce come nel 2022 (29,2%), mentre continua il calo dell’industria che già l’anno scorso faceva registrare segnali in questo senso. Il reddito disponibile nominale delle famiglie campane è aumentato del 5% beneficiando della fase espansiva dell’occupazione, ma si riduce il potere d’acquisto e, in termini reali, per le famiglie, il reddito è diminuito dello 0,3%. Eccoli alcuni dati salienti a cui Bankitalia affianca un focus sui comparti principali: “Nel 2023 – spiega ancora la direttrice Palumbo – i servizi sono cresciuti beneficiando dell’espansione dei flussi turistici che poi hanno impattato e sostenuto il traffico dei passeggeri sia portuale che aeroportuale. Anche le costruzioni – aggiunge – hanno mostrato un rallentamento (+3,8%) per le conseguenze del calo delle ristrutturazioni in seguito alle restrizioni normative all’accesso del superbonus mentre sul fronte delle opere pubbliche si è avuta una crescita importante per l’attuazione degli interventi del Pnrr, ma anche per l’avvicinarsi della fase finale del ciclo di programmazione 2014-2020”. La crescita dei consumi dell’1% è in linea con la media nazionale, il tasso di inflazione è sceso allo 0,9% dall’11,1% di dicembre 2022. In Campania c’è l’11% delle famiglie in povertà assoluta (8% il dato italiano) e i dati sulla dispersione scolastica dicono che il 3,7% degli alunni non ha mai frequentato la scuola o ha perso oltre il 25% delle lezioni. In materia sanitaria, dal 2019, il personale degli ospedali è aumentato del 15% (con eccezione dei medici), però l’organico di professionisti in rapporto agli abitanti, seppure cresciuto dal 2011, resta inferiore alla media del Paese.
Infine le più confortanti indicazioni che arrivano dal mercato del lavoro: “C’è una dinamica positiva con un’occupazione (+2,6%) che è cresciuta più della media nazionale, sia l’occupazione dei lavoratori autonomi che dei dipendenti e soprattutto, in quest’ultimo caso, nella forma dei contratti a tempo indeterminato” spiega sempre Daniela Palumbo. La disoccupazione al 17% fa registrare un -3 punti percentuale rispetto al 2019 e la direttrice di Bankitalia Napoli sottolinea come nel 2023 il tasso di occupazione sia “migliorato di un punto percentuale però rimane molto ampio il divario con la media nazionale”. “E’ un dato positivo – conclude – ma bisogna fare ancora molto per rafforzarlo perchè il divario con altre aree del Paese è veramente rilevante”.

– Foto xc9/Italpress

(ITALPRESS).

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