NAPOLI (ITALPRESS) â La Guardia di finanza di Napoli, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione CriminalitĂ Organizzata e con la Squadra Mobile della Questura di Napoli, ha eseguito unâordinanza applicativa di misure cautelari personali â emessa dal G.I.P. di Napoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica â Direzione Distrettuale Antimafia â nei confronti di cinque persone accusate di trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalitĂ agevolativa dellâorganizzazione camorristica denominata âclan Continiâ. Tre sono finiti in carcere, due ai domiciliari.
Lâindagine, spiegano gli inquirenti, avrebbe permesso di accertare âlâintestazione fittizia di due societĂ operanti nel settore della ristorazione e panificazione per agevolare il raggiungimento delle finalitĂ illecite del predetto sodalizio e per il sostentamento dei detenuti e delle rispettive famiglieâ.
Lâimpresa di ristorazione, operante nel centro storico di Napoli, sarebbe stata acquistata grazie allâapporto economico e alla âprotezioneâ fornita da un esponente di spicco del clan, alla cui famiglia sarebbe stata destinata una parte dei relativi proventi anche dopo la sua detenzione conseguente ad una condanna per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Le risultanze investigative e le evidenze acquisite sui social network avrebbero permesso di stabilire che âla societĂ era gestita, di fatto, dal cognato del detenuto, anchâegli gravato da numerosi precedenti penali, il quale si sarebbe poi affrancato dalla joint venture criminale avviando una nuova attivitĂ nel campo della panificazione e della vendita di prodotti da fornoâ, spiegano le Fiamme Gialle.
Le indagini, corroborate dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, avrebbero consentito di appurare anche la fittizia intestazione di unâimpresa individuale operante nel settore dei servizi turistici, che il precedente titolare sarebbe stato costretto a dismettere con minacce, percosse e intimidazioni, e di sette immobili di pregio siti nel capoluogo partenopeo.
Gli indagati avrebbero reimpiegato nelle societĂ di ristorazione e panificazione e nellâacquisto degli indicati beni immobili oltre 412 mila euro in contanti con reiterate operazioni sui conti societari e personali. Profitto illecito che è stato sequestrato, cosĂŹ come le quote delle societĂ , lâimpresa individuale e gli immobili oggetto di intestazione fittizia, il tutto per un valore complessivo di oltre 3,5 milioni di euro.
â foto tratta da video Guardia di finanza Napoli â
(ITALPRESS).