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Italia-Bosnia va in onda come un memento: ricordiamoci dell’Italia. Quale? L’ultima di Mancini, la Signora Europa 2021. Ma è stata come rimossa (dicono i nemici, io me la tengo cara). Dunque giochiamo per avvertire che da qui a quattro giorni comincia la rumba. Con l’Albania. La partita con la Bosnia? Un allenamento scioglimuscoli concordato. Con la malcelata voglia di un gol di Scamacca o di Fagioli, un’idea di Paolo Rossi preso al volo ci vuole sempre. E invece ci pensa Frattesi, al 38′. Il resto è noia.
Sì, si comincia. Siamo pronti. Per forza. Non c’è posto per la fantasia. Una volta ogni Nazionale alla vigilia dell’Evento – mondiale o continentale – riservava bisticci e capricci. Oggi si prende nota dello Spallettismo e si procede tipo Fedelissima, Usi Obbedir Tacendo. Vorrei protestare, vorrei dire che ho maldigerito il ripudio di Orsolini, mi limito a inviargli un saluto e un applauso. Tempi duri per l’Orso.
D’altra parte, cosa vuoi dire se non che il Calciobusiness sta uccidendo la Nazionale? Ogni tanto accuso l’Istituzione ma in verità sono i club – i loro dirigenti – a voler tanti stranieri in squadra, come se ci fosse una precisa volontà di azzerare quel nazionalismo che cova nell’Italia Azzurra. Eppoi va ancora bene: quando non il 50% ma il 100% dei club sarà di proprietà straniera spiegatemi chi sentirà la necessità di gridare o pensare “forza Italia”.
Con l’aria che tira ci si propone la vista e lo studio di Italia-Bosnia e potete immaginare quante emozioni. Spallettone ne fa anche un uso privato: ha scelto Empoli dove ha cominciato a giocare e ad allenare. E mi stupisco che non abbia chiesto un saluto/omaggio a Silvano Bini, che fu presidente e tuttofare dell’Empoli e viaggia sereno verso i cent’anni. Maestro di tutti, anche mio. Poi le frasi celebri, alla Mogol: “E’ una Nazionale a fari spenti…può avvantaggiarsene”. Scusa Luciano, evitiamo banalità, è così da sempre: trattati da poveracci, solo nel dopoguerra abbiamo vinto due Mondiali e due Europei. E ancora, l’annuncio del cronista emozionato: “Spalletti ha cambiato modulo, stasera 3-5-2!!!”. Non mi appassiono ma ricordo, è il modulo/Reja, Edy conferma: “Il 3-5-2 lo usavo a Napoli 15 anni fa, ora giocano così Conte e Mancini”. E Spalletti. Io ricordo quando Edy lo usava a Bologna, trent’anni fa. Il vantaggio? Se l’aria si fa pesante, ti copri: 5-3-2, et voilà. Per finire, leggo pronostici drammatici, i catastrofisti sono in linea. Nessun timore. Ormai sappiamo che portano bene.

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