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M’è venuto in mente, l’altra sera – mentre parlavo di calcio con Roberto De Zerbi all'”Auditorium di Catanzaro – un episodio illuminante. Quando la Corea del Nord ci fece fuori, nel ’66, e l’attacco era spuntato, in tribuna sedeva un ragazzo del ’44 che nel ’62, nelle giovanili del Legnano, aveva segnato caterve di gol, poi era passato al Cagliari – continuando a far gol – e nel ’65 era stato invitato a far parte del Club Italia: si chiamava Gigi Riva. A Middlesbrough era in viaggio premio: ” E’ bravino”, aveva detto Mondino Fabbri a Andrea Arrica che invece sosteneva – anche con me, e condividevo – “E’ un fenomeno”. Ma nessuno – ch’io ricordi – si era battuto per il bomberino di Leggiuno. La criticheria non ama i giovani, tanto è vero che quando Bearzot, in partenza per Argentina ’78, prese su Cabrini, il sindacato delle penne rosse dichiarò sciopero. E a Baires nacque la Nazionale più bella alla faccia loro, nonostante l’aiuto che gli aveva dato Lacombe segnando il gol del vantaggio francese applauditissimo dalla tribuna stampa italica. Zaccarelli – uomo della Provvidenza – chiuse la pratica.
1966-2024, tanti anni dopo non voglio essere complice di un piccolo delitto commesso dal pur riveritissimo Spalletti: io Francesco Camarda, classe 2008, milanista, neo campione europeo con l’Under 17 di Favo, l’avrei portato in Germania con i suoi 483 gol segnati in maglia rossonera, visto che quella azzurra è così poco indossata da bomber italiani. Inesistenti, finchè l’Argentina non ci ha fornito Retegui e l’Atalanta non ci rivelato la potenza di Scamacca.
La mia – noterete – è una bonaria osservazione che faccio per mestiere: piuttosto che entrare a far parte del coro dei pessimisti mi permetto un’obiezione che non intacca la credibilità del Ct. E’ solo un’opinione. E spero dì sbagliare, spero che vinceremo senza “I 400 colpi di Camarda” (vedi Truffaut).
Si dice che in Germania non ci siano – in generale, non solo nell’Azzurra – protagonisti di primo piano, mancando di rispetto ai reduci di Wembley 2021, Donnarumma in testa. Siamo qui Campioni in carica, grazie a lui e a Mancini, non dimentichiamolo. Si dice che sarà l’Europeo di Mbappè, la miglior salsa possibile per tutti i maccheroni. Mentre canto le virtù del giovane Camarda lasciatemi sognarne l’ultima stagione di gloria di Cristiano Ronaldo. Capisco che a molti risulti antipatico, ad altri addirittura di scarso valore: la passione pallonara e la conseguente competenza non è di tutti. Quando penso che prima o poi attaccherò il tablet al chiodo, avendo perduto Pelè, potrei farlo con lui (anche se un Camarda mi garantirebbe una più lunga vita …). Dimenticavo: forza Italia.

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