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Di Giacomo Cozzaglio

MILANO (ITALPRESS) – Un programma di welfare innovativo, sviluppato attraverso le reti di quartiere, che Fondazione Cariplo ha concretizzato a Milano per affrontare in maniera incisiva il problema della povertà minorile in tutte le sue forme. Il progetto è nato nel 2017 su spinta dell’allora presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti insieme a Fondazione Peppino Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Fiera Milano, Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi e Fondazione Snam e realizzato in collaborazione con il Comune di Milano e oltre 500 organizzazioni del terzo settore cittadino, mettendo in campo quasi 27 milioni di euro e aiutando 29.500 bambine e bambine, ragazzi e ragazze. “Il periodo più bello della mia vita è stato quello in fondazione Cariplo. Non sono mai stato un uomo solo al comando, ma un uomo d’orchestra e di squadra. E infatti abbiamo creato una squadra di altissimo profilo”, ha dichiarato in videocollegamento l’ex presidente di Cariplo Guzzetti.
In merito al tema della povertà minorile, ” siamo noi a dover affrontare questi problemi. Il bambino che responsabilità ha se nasce in una famiglia disastrata? Il bambino nasce con ottimismo e alla sua onestà va affiancata quella degli adulti”.
Guzzetti ha poi affermato che “l’esperienza di QuBì deve tradursi sul piano nazionale. Spero si apra un dialogo con il Governo così da poter dire di aver estirpato la povertà educativa”. Nella piena consapevolezza di un bisogno quanto mai urgente da soddisfare, dal 2017 QuBì ha iniziato a sostenere una molteplicità di interventi mirati per il contrasto alla povertà alimentare, a partire dall’attivazione, grazie all’Associazione Banco Alimentare della Lombardia, dei primi due Hub di recupero delle derrate alimentari dalla Grande Distribuzione Organizzata: hub che saranno poi presi a riferimento come modello di lavoro dalla direzione Food Policy del Comune e che hanno innovato la modalità di contrasto allo spreco alimentare in città e che, al contempo, hanno permesso di inserire sempre più frutta, verdura e prodotti freschi all’interno dei pacchi alimentari, migliorando la dieta delle tante persone in fragilità economica. Il solo hub di via Borsieri recupera e distribuisce 80 tonnellate di derrate alimentari all’anno. Inoltre, in collaborazione con Caritas Ambrosiana, sono stati attivati i primi tre Empori della Solidarietà milanesi nei quartieri di Barona, Lambrate e Niguarda e sostenute sei Botteghe della Solidarietà già presenti: presidi che hanno contribuito a soddisfare i bisogni alimentari di circa 7mila persone ogni anno con spese mensili o quindicinali. La contaminazione e la collaborazione tra realtà è oggi una delle eredità più significative di QuBì, che ha permesso, ad esempio, l’avvio di interventi come “Milano Salvacibo” nel municipio 6 con oltre 300 volontari coinvolti nel sostegno di circa mille famiglie o la creazione del lavoro di rete sulla filiera alimentare attivo oggi nel Municipio 9 in cui sono coinvolti 15 centri d’ascolto delle parrocchie. A fronte dei 26,8 milioni di euro complessivi messi a disposizione, sono stati impegnati ad oggi poco più di 24 milioni di euro: i restanti 2,8 milioni euro saranno destinati alle linee di intervento che, avviate in questi anni di lavoro, necessitano di ulteriore sostegno. Tra queste, QuBi continuerà a sostenere per l’anno scolastico 2024/2025 il sistema dei doposcuola cittadini, in continuità con il biennio precedente: la modalità di lavoro in rete, sperimentata nei quartieri, era stata replicata sui doposcuola già per l’anno scolastico 2022/2023 per rispondere a un bisogno specifico, quello del sostegno allo studio, diventato ancora più necessario dopo i mesi di lockdown. Oggi sono attive 9 reti municipali che coinvolgono 215 doposcuola anche grazie alla condivisione di operatori, prassi e modalità di intervento e che raccolgono circa 8.000 minori, di cui l’80% si trova in condizioni di fragilità sociale ed economica. “II programma QuBi è un’esperienza unica di welfare di prossimità. Ha il preso il via sulla base di due elementi: l’analisi dei dati e l’estrema sensibilità dell’Avvocato Guzzetti sul tema della povertà infantile. Metodo e cuore: questo è QuBi”, ha dichiarato l’attuale presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Azzone.
“L’analisi approfondita dei dati ha messo in evidenza le peculiari necessità dei nuclei famigliari, che vivono nei quartieri di Milano; per questi, grazie al cuore e alla passione, centinaia di organizzazioni e migliaia di persone si sono impegnate per portare aiuto ad altre persone in difficoltà, in particolare migliaia di bambini – ha aggiunto – Già ai tempi dei suoi esordi si avvicinava molto a quello che oggi chiamiamo welfare di precisione. Ora si apre una nuova fase che guarda al futuro; ma sulla base di questa esperienza, sono certo che il programma, che ha fondamenta ormai solide, porterà nuovi frutti”. “Colgo l’invito di Giuseppe Guzzetti per fare in modo di estendere a livello nazionale il progetto di Fondazione Cariplo per contrastare il fenomeno della povertà minorile. Intesa Sanpaolo garantisce il suo supporto per fare in modo che questo progetto venga trasferito in tutti i luoghi dove c’è povertà infantile”, ha dichiarato il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. “Il welfare di prossimità che stiamo costruendo in città è in forte sintonia col modello QuBi, che abbiamo sostenuto e in cui abbiamo creduto fin dall’inizio. L’obiettivo per cui abbiamo lavorato negli ultimi mesi è quello di rendere questa fruttuosa sperimentazione una “ricetta” strutturale del welfare cittadino milanese”, ha affermato l’assessore al Welfare del comune di Milano, Lamberto Bertolè. “Il metodo QuBì, che prevede una forte regia e, allo stesso tempo, un importante radicamento sul territorio, è il filo conduttore che ci accompagnerà anche nei prossimi anni per immaginare politiche sociali sempre più vicine ai cittadini e alle cittadine e risposte sempre più aderenti ai loro bisogni”, ha concluso.(ITALPRESS).

Foto: xh7

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