ROMA (ITALPRESS) – “Le indagini che gli inquirenti stanno svolgendo ci diranno se siamo di fronte a un episodio casuale e fortuito o se dietro gli incendi di Malagrotta c’è una mano che ha appiccato il fuoco, perseguendo un disegno criminale per mettere in ginocchio la città e farla precipitare in un’emergenza”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nel corso di un’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, nell’ambito dell’approfondimento avviato in relazione ai fatti che hanno interessato l’area di trattamento dei rifiuti di Malagrotta. “L’incendio dei due impianti di Malagrotta, a distanza di 18 mesi l’uno dall’altro lato, rappresenta un vulnus grave, trattandosi di un polo impiantistico strategico per tutto il sistema della raccolta dei rifiuti romani, un polo presso il quale confluivano per le operazioni di pre-trattamento circa il 50% dei rifiuti indifferenziati raccolti quotidianamente da dall’azienda di servizio Ama, fino a 1500 tonnellate al giorno”.
“Ama e Città di Roma sono stati in grado di assorbire senza particolari conseguenze un evento potenzialmente devastante come l’incendio dello scorso 24 dicembre” a Malagrotta, ma “tale evento ha comunque ridotto – se non annullato – i margini di sicurezza al momento disponibili e per questo siamo al lavoro per ampliarli ulteriormente, in attesa della realizzazione del termovalorizzatore che è l’obiettivo finale dell’amministrazione” ha continuato Gualtieri.
“Quasi il 30% del totale dei rifiuti prodotti a Roma – stiamo parlando di 450mila tonnellate – finisce in discarica: un dato superiore alla media nazionale del 20% e all’obiettivo europeo fissato al 10%. Persino portando la differenziata a 65% con l’attuale assetto impiantistico, ci sarebbe un fabbisogno di discarica equivalente a 350mila tonnellate l’anno” ha proseguito
il sindaco di Roma. “Già da tempo i rifiuti di Roma vanno ai termovalorizzatori” ma “si tratta di un sistema che disperde valore, genera altri costi ambientali economici e non è compatibile con un uso sostenibile del suolo e delle risorse naturali. Per correggere questa situazione abbiamo deciso di redigere un piano strategico che superasse alla radice queste criticità, nel quadro della cornice del Programma Nazionale per la gestione dei rifiuti del 2022”.
Foto: Xi6/Italpress –
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