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Non è ancora un vero campionato con ruoli ben identificati ma soprattutto un’esibizione di singoli, campioni o aspiranti, e di gol, giochesse spettacolari o rammendi. Come quello – prodigioso – del Napoli. Fa il suo l’Inter che continua imperturbabile davanti all’onesto Lecce il campionato che le ha dato la seconda stella; l’accompagna un Torino risorto che coglie un successo brillante firmato Ilic e Adams scottando l’Atalanta nonostante un intervento estemporaneo della Var. La bufalona tecnologica prolunga la partita con un rigore (parato alla grande da Milinkovic-Savic) trascinandola fino al ’99 e avvelenandola con scoppi di rissa. La Var Made in Italy tradisce il suo mandato, negando anni di prediche contro le perdite di tempo e a favore del rasserenamento degli spiriti. Mai così bollenti. Mi sento personalmente invitato anche a dare un suggerimento a Ibrahimovic: il suo Milan ha bisogno di un lampo di giovinezza che gli ho segnalato ormai da mesi, il Babygol Camarda. Allora se ne uscì con la solita battuta da sapientone, “non è ancora maturo”, e Fonseca, ubbidiente, lo ha subito pappagallato. Il risultato s’è visto. Milan umiliato dall’audace Parma. C’era grande attesa per Roma-Empoli e Napoli-Bologna e la maggior parte dei critici s’aspettava un trionfo di Dybala e sofferenze di Conte (per i precedenti successi di Italiano a Napoli) ma la potenza di Giove Palla ha preteso un’inversione di ruoli. Nello stesso momento – era il 46′ – Giovanni di Lorenzo (assistito dal mago Kvaratskhelia) garantiva con un bel gol la sua rinascita dopo le disavventure azzurre. Mentre la Roma incassava il gol di Gyasi, il trentenne ganese dell’Empoli esibitosi alla vigilia come influente predicatore. Il rigore realizzato nella ripresa da Colombo ha chiuso con un 1-2 (inutile il gol di Shomodurov) l’addolorata Serata del Cuore Giallorosso.
La Roma aveva annunciato la “Dybala Night” garantendosi un Olimpico strapieno ma Faccia d’Angelo si è garbatamente sottratto ai fescennini dedicandosi soprattutto alla squadra, come a sottolineare che la sua scelta è concreta, non una romantica passeggiata romana suggerita dalle donne di casa, la moglie Oriana e mamma Alicia-Cornelia in testa. Come diceva Virginia Woolf, “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”. Anche due. Dybala da solo non garantisce una grande squadra. Ci fosse stato Lukaku… A Roma hanno ancora dubbi: un campione o un bidone? L’ardua sentenza a Napoli.
Dove intanto Conte ha cominciato a trasmettere i suoi bollori, intensità e slanci in contropiede. Un-due-tre! La medicina è servita a Raspadori, finalmente positivo in un ruolo offensivo (attendant Osimhen). Nella ripresa il meglio, con il gol esplosivo di Kvara, finalmente in grande spolvero e con lui cresce la squadra. Il Bologna, invece, ha creduto troppo in se stesso, facendosi audace, rispondendo a tono al Napoli, esibendo un platonico possesso palla. Facendo poco per Orsolini. Ma non c’è di meglio. Amen.

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