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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Dopo il salvataggio di 56 migranti in difficoltà in mare in acque internazionali mercoledì scorso, le autorità italiane hanno fermato al porto di Pozzallo la nave Sea-Watch 5 per 20 giorni. Lo ha confermato la ONG tedesca Sea-Watch. In precedenza, un ragazzo di 17 anni era morto a bordo dopo che l’Italia, Malta e la Tunisia hanno rifiutato di evacuarlo. Altre 4 persone in condizioni critiche sono state portate in Italia solo dopo 9 ore. Le restanti 51 persone e il corpo del ragazzo sono stati sbarcati a Pozzallo, in Sicilia, venerdì scorso a seguito di pressioni politiche e dalle medie. Sea-Watch ha aggiunto che le autorità italiane avevano precedentemente assegnato Ravenna, a oltre 1500 chilometri di distanza, come porto sicuro. Mercoledì scorso, durante il salvataggio di 56 persone da una barca di legno sovraffollata, i membri dell’equipaggio hanno scoperto diverse persone sottocoperta, quattro delle quali erano prive di sensi. Un diciassettenne ha subito un arresto cardiaco a bordo della Sea-Watch 5 ed è stato inizialmente rianimato. Nel pomeriggio è stato confermato dai medici che ha perso la vita. In precedenza, l’equipaggio della Sea-Watch aveva esortato le autorità competenti a evacuare il paziente e altre tre persone soccorse dal punto di vista medico. Tutti gli stati costieri sono stati allertati, ma né l’Italia, né Malta, né la Tunisia hanno avviato un’evacuazione o hanno assunto il coordinamento. Sea-Watch ha dichiarato: “Dopo aver sbarcato i rimanenti 51 sopravvissuti, le autorità italiane hanno fermato la Sea-Watch 5 la sera dell’8 marzo. Le ragioni addotte dalle autorità sono false: Sea-Watch non ha disobbedito alle istruzioni della Guardia Costiera libica, ma piuttosto la nave libica Fezzan non ha risposto ripetutamente al contatto radio mentre trasportava a bordo decine di persone provenienti da un altro caso di emergenza per rimorchiarle con la forza in Libia. Le autorità tunisine più volte contattati da Sea-Watch inizialmente non parlavano inglese, poi hanno negato ogni responsabilità per un’evacuazione medica e ci hanno ordinato di contattare l’Italia. L’International Radio Medical Center, che fa capo al Ministero dei Trasporti italiano, ci ha detto di mantenere la rotta verso nord a tutta velocità”. Oliver Kulikowski, portavoce di Sea-Watch, ha dichiarato: “La detenzione della Sea-Watch 5 è una manovra puramente politica. L’Italia sembra utilizzare qualsiasi mezzo per distogliere l’attenzione dalla sua incapacità di fornire assistenza”. Nel frattempo, 85 migranti risultano dispersi nel Mediterraneo centrale. La ONG Alarm Phone ha confermato di aver perso i contatti con il gruppo fuggito dalla Libia. La ONG ha aggiunto che la guardia costiera libica ha affermato di “non essere riusciti a trovarli”. Alarm Phone ha richiesto un’estesa operazione di ricerca e salvataggio in un luogo sicuro. Questo caso segue un altro gruppo di 50 migranti che si trovavano in difficoltà nel Mediterraneo centrale. Erano fuggiti dalla Libia e avevano detto che il loro motore si era rotto a causa del maltempo. Alarm Phone conferma di aver perso i contatti e che la guardia costiera libica, pur essendo stata veloce nell’intercettare, finora non ha trovato i migranti.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Sea Watch

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