ROMA (ITALPRESS) – Si è svolto oggi, nell’Aula del Consiglio regionale del Lazio presieduta da Giuseppe Cangemi, il dibattito generale sulla proposta di legge regionale numero 37 del 20 giugno 2023, concernente Istituzione del fattore famiglia, che porta come prima firma quella della consigliera Laura Corrotti del gruppo Fratelli d’Italia. Al termine degli interventi (ultimo quello dell’assessora alle Politiche della famiglia, Simona Baldassarre), il presidente ha aggiornato la seduta a mercoledì 6 marzo per l’esame dell’articolato con i relativi emendamenti. Sottolineata dalla maggioranza l’importanza di superare attraverso questa normativa lo strumento dell’Isee, gli interventi dell’opposizione hanno fatto registrare soprattutto i rilievi costituiti dal presunto carattere “ideologico” della normativa e dalla scarsa consistenza dei fondi stanziati.
Una proposta che vuole individuare eque modalità di accesso ai servizi sociali, primo passo verso adozione del fattore famiglia, è stata definita questa dalla prima firmataria che ne ha fatto una breve illustrazione all’Aula. Una delle prime leggi portate in Aula nel nuovo anno, che non a caso ha al centro il tema della famiglia. “Nessuna famiglia del Lazio sarà lasciata indietro grazie a questa normativa”, ha aggiunto la consigliera Corrotti, iniziativa che dimostra come questa Giunta regionale sappia stare “vicino alle famiglie”, a suo avviso.
Per Marietta Tidei di Italia viva, ok il sostegno alla famiglia, ma c’è l’impressione che da qui si voglia decidere quali famiglie aiutare, facendo distinzioni per tipologia che rischiano di introdurre discriminazioni anche lesive di leggi esistenti. La stessa Corte costituzionale ha fatto sentire la sua voce su normative regionali con cui si introducevano disparità di trattamento, ha aggiunto Tidei. Non è questa la sede in cui decidere quali famiglie possano essere aiutate e quali no, a suo avviso. Inoltre anche la dotazione finanziaria non appare adeguata alle necessità, ha concluso.
Marta Bonafoni del Partito democratico ha insistito su quest’ultimo punto, sostenendo che esso dimostra in realtà il carattere ideologico di questa normativa e non quello, asserito, di voler aiutare le famiglie. Art. 3 della Costituzione resta l’unica bussola in materia, secondo la consigliera del Pd.
A rivendicare per la maggioranza la bontà della proposta di legge, è stata per prima Maria Chiara Iannarelli di Fratelli d’Italia: “bisogna raccontare bene questa legge”, a suo avviso, partendo dal tema dell’Isee, che è uno strumento che non funziona e che con questa legge si vuole superare. Anche le rilevazioni Istat – ha proseguito Iannarelli – chiariscono come le famiglie a rischio povertà siano quelle con più figli, a partire da due. Un’ equa politica redistributiva non può quindi non tener conto del numero dei figli presenti in una famiglia. Lo scopo ultimo è quello di far arrivare le risorse a chi ne ha veramente necessità. Non ha pretese, questa legge, ha concluso la consigliera, riguardo alle definizioni di famiglia, che a suo avviso sono quelle che provengono dalle leggi vigenti.
Massimiliano Valeriani ha parlato di “perplessità in aumento” su questa proposta normativa, e soprattutto sull’aspetto del finanziamento, già giustamente sottolineato in interventi precedenti. Condivisi dal consigliere Pd anche gli aspetti di critica all’impostazione ritenuta ideologica della legge, emersi da precedenti interventi. Rilevabili anche alcune ridondanze, come l’esclusione dal beneficio di coloro che evadano l’obbligo scolastico, a parere del consigliere.
Per la lista Rocca, Luciano Crea ha affermato che non ci sono motivi ideologici, propagandistici o addirittura razzisti in questa proposta, che è auspicabile diventi legge il prima possibile. Secondo Eleonora Mattia del Partito democratico, il tema della famiglia non appartiene alla destra; quasi una corsa a voler riscrivere i provvedimenti nelle materie già affrontate dalla precedente amministrazione ha detto di vedere in atto la consigliera del Pd.
Per Marco Bertucci di Fratelli d’Italia è del tutto normale che ci siano differenti concezioni di famiglia, altrimenti la si penserebbe tutti allo stesso modo. Intanto occorre vedere come vengono utilizzate le risorse attualmente previste, a suo avviso, poi esiste appositamente una clausola valutativa della legge, al suo interno, che consentirà di fare un bilancio della stessa.
Secondo Rodolfo Lena del Pd, proprio perchè il fattore famiglia può probabilmente essere più efficace dell’Isee, a maggior ragione è necessario togliere di mezzo da questa proposta tutto ciò che può ostacolarne una rapida approvazione introducendo dissidio tra le parti politiche. Per Orlando Tripodi del gruppo misto, il tema vero è rimettere al centro le esigenze della famiglia stessa, e in qualche modo bisogna pur partire, in un secondo tempo poi si verificherà il funzionamento di questa normativa.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Daniele Sabatini ha definito “particolarmente importante” questa normativa, a proposito della quale non si può accettare l’accusa più o meno velata di razzismo. Difficile anche considerare ideologica una proposta che nasce dal concetto di famiglia enucleato dalle leggi vigenti e che cerca di rendere più efficace uno strumento come l’Isee, che ha dimostrato di non funzionare. “Strumentali” secondo Sabatini sono piuttosto le critiche dell’opposizione, sia quelle che additano il carattere ideologico della proposta che quelle che si incentrano sull’aspetto economico, perchè i fondi previsti non sono destinati a contributi diretti ma solo ad avviare il percorso. Poi ci sono sicuramente aspetti che possono anche essere migliorati, come la questione della residenza, ha concluso Sabatini. Gli interventi politici sono stati chiusi da Nazareno Neri di Noi moderati, per il quale si tratta di una normativa che cerca di aiutare, quindi è sicuramente da apprezzare e da votare al più presto. A chiusura del dibattito, è intervenuta anche l’assessora Baldassarre, che ha rivolto un “grazie” per questa iniziativa di legge ai consiglieri, aggiungendo che si tratta di un inizio e che non sono a suo avviso ravvisabili le caratteristiche ideologiche di cui qualcuno ha parlato. La necessità piuttosto è quella di lavorare insieme sul testo e poi nell’applicazione dello stesso, per ottenere i risultati migliori
possibili.
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