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ROMA (ITALPRESS) – Rush finale per la Formula 1 prima della pausa estiva. La seconda metà del campionato prende il via con una doppietta di gare consecutive che si svolgono su circuiti che non potrebbero essere più diversi fra loro: Hungaroring e Spa-Francorchamps. Il prossimo weekend, dal 19 al 21 luglio, si comincia con l’appuntamento in Ungheria, ormai diventato un “classico” estivo che richiede alle monoposto un livello di carico aerodinamico ideale quasi paragonabile a quello di Monte-Carlo, mentre la settimana successiva si va in Belgio, dove invece l’efficienza aerodinamica è fondamentale per essere competitivi sia sui curvoni più veloci che sui lunghi rettilinei. Anche dal punto di vista meteorologico sulla carta non potrebbero essere due circuiti più diversi – l’estate ungherese è sicuramente molto più calda di quella belga – anche se va detto che negli ultimi anni il fine settimana di Budapest ha spesso visto la pioggia protagonista. Dal punto di vista delle energie esercitate sui pneumatici, l’Hungaroring non è particolarmente severo. La scelta di Pirelli per questo appuntamento è stata identica rispetto allo scorso anno, con le tre mescole più morbide della gamma – C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red Soft – confermando così il passo più “soft” rispetto alla stagione d’esordio delle gomme da 18″. La trazione è uno dei fattori più importanti, soprattutto sull’asse posteriore. Il degrado può essere elevato, soprattutto in presenza di temperature elevate – e le previsioni per questo fine settimana non sono certo favorevoli -, basti pensare che lo scorso anno con 53° C si registrò la temperatura dell’asfalto più alta di tutta la stagione. Il surriscaldamento, quindi, è un fenomeno da tenere sotto controllo, non soltanto in gara, ma anche in qualifica: con la mescola più morbida sul giro secco è fondamentale riuscire ad arrivare alle ultime due curve a 180° con ancora un buon livello di grip, compito non facile se si considera che i brevi tratti rettilinei lasciano poco tempo per respirare alle gomme. L’Hungaroring è un circuito permanente ma non viene utilizzato tantissimo, il che tradizionalmente lo rende una delle piste dove le condizioni di aderenza dell’asfalto si evolvono significativamente man mano che si gomma. Lo sarà ancora di più quest’anno visto che c’è stata un’interruzione molto lunga dell’attività a causa dei lavori di ammodernamento dell’impianto, la cui prima fase si è conclusa nel maggio scorso. Il graining potrebbe quindi essere un protagonista, soprattutto nelle prime sessioni.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
(ITALPRESS).

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