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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Malta è il primo paese dell’UE a recepire la direttiva anti-SLAPP (Strategic Lawsuits Against Public Participation) dell’Unione Europea nella legislazione nazionale. La legislazione, volta a proteggere i giornalisti e i partecipanti pubblici da azioni legali abusive, è stata annunciata dal ministro della Giustizia Jonathan Attard, pochi giorni dopo che l’Irlanda ha pubblicato la propria legge globale anti-SLAPP. Il ministro della Giustizia Jonathan Attard ha annunciato la pubblicazione dell’ordinanza che recepisce la direttiva sulla protezione delle persone che partecipano alla partecipazione pubblica da pretese manifestamente infondate o procedimenti giudiziari abusivi ai sensi della legge europea, capitolo 460, comunemente nota come direttiva anti-SLAPP. Le azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica (SLAPP) sono azioni legali intentate da individui ed entità per dissuadere i propri critici. Tale ordinanza, ha spiegato il governo maltese in una nota, introdurrà diversi rimedi e garanzie e si applicherà a questioni di natura civile o commerciale con implicazioni transnazionali portate in procedimenti civili, comprese le procedure per misure provvisorie e cautelari e richieste riconvenzionali, indipendentemente dalla natura della corte o del tribunale competente.
Le ordinanze stabiliscono che per procedimento giudiziario abusivo contro la partecipazione del pubblico si intendono procedimenti giudiziari che non sono intentati per far valere o esercitare realmente un diritto, ma hanno come scopo principale la prevenzione, la restrizione o la penalizzazione della partecipazione del pubblico, spesso sfruttando uno squilibrio di potere tra le parti, e che avanzano pretese infondate. Le principali garanzie e rimedi che verranno introdotti con il recepimento della direttiva, ha affermato il governo, sono: garanzia per i costi stimati del procedimento; archiviazione anticipata della causa se il tribunale è convinto che la richiesta sia manifestamente infondata; nei casi in cui la Corte dichiara il procedimento abusivo contro la partecipazione del pubblico, può procedere a condannare l’attore a pagare al convenuto tutte le spese legali della causa. Il tribunale può anche imporre al ricorrente una sanzione dissuasiva fino a 10.000 euro. L’ordinanza stabilisce inoltre che chiunque si trovi ad affrontare un procedimento cui si applica la presente ordinanza può beneficiare del gratuito patrocinio previsto dal Codice di organizzazione e procedura civile. Il ministro Attard ha affermato che questa direttiva fa seguito a una serie di discussioni a livello europeo in cui il governo maltese è stato attivo nel contribuire a vari incontri, compreso il Consiglio dei ministri. Il ministro della Giustizia ha spiegato che, ora che Malta è il primo paese a recepire la direttiva, garantirà la partecipazione e l’assistenza ad altri paesi, e che il prossimo passo sarà avviare la consultazione pubblica sulla relazione del comitato di esperti sui media rafforzare ulteriormente il quadro per proteggere la libertà dei media e il giornalismo.
Mentre il governo lo saluta come un significativo passo avanti nella salvaguardia della libertà di stampa, l’opposizione e gli osservatori dei media sostengono che Malta ha semplicemente implementato il minimo indispensabile richiesto dalla direttiva UE, perdendo l’opportunità di riforme più radicali. L’Istituto dei giornalisti maltesi (IGM) ha espresso soddisfazione per l’ordinanza, ma ha indicato che studierà la legislazione in modo più dettagliato per raccomandare ulteriori miglioramenti. Ha inoltre chiesto riforme costituzionali, cambiamenti nella legge sulla diffamazione e nel codice penale, “con l’obiettivo di creare un ambiente in cui i giornalisti possano lavorare con più tranquillità”. Sono necessarie modifiche anche alla legge sulla libertà d’informazione, affinchè possa effettivamente fungere da strumento per una maggiore trasparenza, afferma l’istituto. L’IGM ha anche espresso disappunto per il fatto che il governo non abbia ancora pubblicato un Libro bianco su riforme più ampie dei media, come promesso nove mesi fa. L’opposizione nazionalista è stata più critica, sostenendo che il governo ha implementato la direttiva con riluttanza, e in modo affrettato, e solo perchè era stato incaricato dall’UE. “Se davvero avesse voluto proteggere i giornalisti, il governo avrebbe fatto questo passo molto prima e avrebbe attuato più raccomandazioni che aveva lasciato in sospeso per tre anni interi.” In aggiunta alla controversia, l’opposizione ha sottolineato che la Nota Legale sembra essere in conflitto con diverse altre leggi esistenti e ha affermato che i tempi e le modalità di attuazione della direttiva sono strategici, con l’obiettivo di ridurre al minimo il controllo pubblico e parlamentare in piena estate.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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