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LA VALLETTA (MALTA) (MNA/ITALPRESS) – L’ultimo rapporto fiscale dell’Unione Europea per il 2023 afferma che l’imposta sul reddito delle società rimane una delle fonti di entrate più significative di Malta, rappresentando quasi il 15% del suo reddito fiscale totale. L’isola, infatti, si colloca al terzo posto nell’UE, dopo Cipro (18,1%) e Irlanda (21,5%), dove l’imposta sul reddito delle società costituisce una percentuale significativa delle entrate statali. Malta ha ancora le aliquote fiscali legali più alte sugli utili aziendali, pari al 35%, seguita da Portogallo (31,5%) e Germania (29,9%), mentre le più basse si trovano in Bulgaria (10%) e Ungheria (9%). Tuttavia, l’aliquota fiscale legale sul reddito maschera gli sconti che portano a un’aliquota fiscale effettiva del 5% per le società possedute da non residenti o da residenti senza domicilio nell’isola. Malta ha rimborsato oltre 13 miliardi di euro di imposte sul reddito agli azionisti societari negli ultimi 14 anni nell’ambito del suo sistema di credito d’imposta rimborsabile. Ogni anno, a partire dal 2008, il fisco maltese ha rimborsato in media il 14,2% delle imposte dovute da queste società ammissibili. Attualmente ci sono 8.012 aziende registrati attivamente per ottenere rimborsi fiscali nell’ambito del sistema di credito d’imposta rimborsabile. Nel 2023, il ministro delle finanze Clyde Caruana ha affermato che Malta non introdurrà immediatamente una nuova aliquota fiscale minima per le società come concordato in sede OCSE. I paesi dell’UE possono ritardare l’introduzione della nuova tassa minima del 15% fino a sei anni. Le regole si applicano alle aziende che hanno un reddito globale superiore a 750 milioni di euro. Ciò avrebbe un impatto su circa 660 multinazionali che hanno una base a Malta, che però impiegano circa 20.000 persone.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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