
MILANO (ITALPRESS) â Il Cda di Mediobanca ha esaminato la comunicazione diffusa da Banca Mps il 24 gennaio 2025 scorso, avente ad oggetto la promozione di unâofferta pubblica di scambio sulla totalitĂ delle azioni di Mediobanca. Il Cda osserva che lâofferta non è stata concordata ed è da ritenersi ostile e contraria agli interessi di Mediobanca. Inoltre è considerata priva di razionale industriale e finanziario e dunque distruttiva di valore per Mediobanca. Mediobanca ritiene che lâOps di Banca Mps non abbia valenza industriale pregiudicando lâidentitĂ e il profilo di business del Gruppo Mediobanca focalizzato su segmenti di attivitĂ a elevato valore aggiunto e con evidenti traiettorie di crescita; distrugga valore per gli azionisti di Mediobanca e di Banca Mps essendo facile prevedere una copiosa perdita di clienti in quelle attivitĂ (quali il Wealth Management e lâInvestment Banking) che presuppongono lâindipendenza, la reputazione e la professionalitĂ dei professionisti. Sia negativamente caratterizzata dalla difficoltĂ a determinare il valore intrinseco dellâazione di Banca Mps che presenta un patrimonio netto che fronteggia rilevanti attivitĂ fiscali, attivitĂ deteriorate e rischi di contenzioso legale (3,3 miliardi), indicatori di rischio peggiori rispetto alle altre banche italiane, rilevanti perdite pregresse, una marcata concentrazione geografica e di clientela, mancanza di fabbriche prodotto. Lâoperazione viene quindi ritenuta mancante di razionale industriale in quanto comporta un forte indebolimento del modello di business di Mediobanca. Lâoperazione manca di un razionale finanziario in quanto comporta per le ragioni sopra esposte un forte pregiudizio al profilo reddituale di Mediobanca. Il Cda segnala infine che lâoperazione è caratterizzata dai rilevanti intrecci azionari di Delfin e Caltagirone che sono presenti in Mediobanca, dove Delfin detiene il 20% e Caltagirone il 7%, in Banca Mps, dove Delfin è il primo azionista privato con il 10%, mentre Caltagirone detiene il 5%, in Assicurazioni Generali, dove Delfin detiene il 10% e Caltagirone il 7%.
La presenza degli stessi azionisti in Banca Mps, Mediobanca e Assicurazioni Generali nellâambito di unâofferta esclusivamente in azioni, configura secondo il Cda di Mediobanca una potenziale disomogeneitĂ negli interessi rispetto al resto della compagine azionaria.
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