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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il Consiglio consultivo fiscale maltese (MFAC) ha pubblicato una valutazione completa del rapporto annuale per il 2023 del governo di Malta, evidenziando diverse aree di preoccupazione e offrendo raccomandazioni specifiche. Nel suo rapporto, il Mfac ha sottolineato tre questioni cruciali: la necessità di frenare la spesa pubblica, affrontare le carenze di entrate nonostante la crescita economica e sviluppare una strategia di uscita dalla politica dei prezzi fissi dell’energia. “Il governo dovrebbe evitare di gonfiare la spesa pubblica per garantire il rispetto del percorso di spesa fiscale di riferimento”, ha affermato il Consiglio. Tuttavia, ha anche messo in guardia contro la riduzione delle spese in conto capitale produttivo che promuovono la crescita a medio e lungo termine. Pur rilevando che l’economia maltese ha superato le aspettative nel 2023, il Mfac ha anche sottolineato una tendenza preoccupante, avvertendo che “le entrate pubbliche non hanno mostrato un aumento corrispondente”. Il Consiglio ha sottolineato che l’elasticità delle imposte dirette e indirette alla crescita del PIL è rimasta bassa rispetto agli anni precedenti, richiedendo un’indagine su queste discrepanze. Considerando gli esorbitanti sussidi energetici che costano ai contribuenti 320 milioni di euro all’anno, il Mfac ha ribadito “la sua raccomandazione di preparare un’adeguata strategia di uscita in relazione alla politica dei prezzi fissi dell’energia, adottando un approccio più mirato e rafforzando gli incentivi per l’energia risparmio”. Ciò è in linea con i precedenti avvertimenti della Commissione Europea e del Fondo Monetario Internazionale.
La Commissione europea ha raccomandato a Malta di eliminare gradualmente le misure di sostegno di emergenza legate all’energia nel 2024 per ridurre il proprio deficit. La Commissione suggerisce che i risparmi derivanti dal taglio di questi sussidi dovrebbero affrontare il deficit, ma il governo non ha indicato quando porrà fine a tali sussidi. La fine dei sussidi potrebbe portare a un’impennata del costo della vita, una mossa politicamente impopolare per il governo laburista che si trova già ad affrontare sfide dopo i recenti risultati elettorali. Queste raccomandazioni arrivano mentre il debito di Malta continuava ad aumentare, raggiungendo i 9.976,2 milioni di euro entro la fine di marzo, equivalenti al 50,4% del PIL. Lo scorso mese, l’Ue ha avviato procedure per disavanzo eccessivo nei confronti di Malta e di altri sette Stati membri, Belgio, Francia, Italia, Ungheria, Polonia e Slovacchia. I trattati dell’UE impongono che il deficit degli Stati membri non supera il 3% del Pil e il debito sia inferiore al 60%. Malta, con un deficit del 4,9% nel 2023, si trova ad affrontare una procedura per disavanzo eccessivo da parte della Commissione Europea.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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