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BARI (ITALPRESS) – “Il rinnovato interesse sui temi della cooperazione si deve all’elaborazione e all’approvazione del Piano Mattei per l’Africa: un progetto strategico di diplomazia, spinta allo sviluppo e investimento dell’Italia e che ha il pregio di dare organicità a tutte le iniziative rivolte all’Africa, soprattutto rispetto a passate iniziative spesso episodiche e non inserite in un contesto di sistema”. Lo ha detto Giuseppe Moles, amministratore delegato di Acquirente Unico, nel corso delle sue “riflessioni introduttive” all’appuntamento, organizzato da Globe a Bari, “L’Italia cuore verde del Mediterraneo”.
“Quando parlo di iniziative episodiche precedenti al Piano Mattei – ha continuato Moles – parlo di qualcosa che conosco direttamente; Acquirente Unico, infatti, sta portando avanti in Malawi, insieme al GSE (la nostra Capogruppo) e ad Eutalia, un gemellaggio con il paese centroafricano. Stiamo lavorando per supportare il Regolatore locale nel miglioramento della governance, nel rafforzamento della capacità tecnica e dei processi di digitalizzazione e nello sviluppo delle attività di supporto al consumatore, su cui Acquirente Unico, che gestisce lo Sportello del Consumatore di energia, ha un’esperienza pluriennale”.
“L’Italia – ha sottolineato – è il vero connettore geografico dell’Europa con l’Africa; il Piano Mattei, con la Cabina di regia, fornisce una soluzione ad un problema strategico reale: uno sviluppo condiviso attraverso una cooperazione strutturale e non episodica”.
“Tra le aree di intervento del Piano Mattei c’è anche l’energia, settore imprescindibile per lo sviluppo delle potenzialità dei Paesi africani. Esistono Paesi ancora fortemente dipendenti da altri in termini di approvvigionamento e Paesi con abbondanza di risorse energetiche ma carenti nelle tecnologie e nelle competenze che ne consentirebbero lo sfruttamento – ha detto ancora Moles -. Si tratta di una sorta di interdipendenza energetica tra i vari Stati, che, tuttavia, nell’attuale scenario geopolitico di grande incertezza, rischia di trasformarsi in fattore di rinnovata instabilità, come si è visto nel caso del gas proveniente dalla Russia e come potrebbe avvenire con nuove materie prime critiche, come le terre rare che rischiano di trasformarsi in un nuovo monopolio”.
“E’ indispensabile approfondire il tema di come affrontare il rapporto sempre più stretto fra geopolitica, sicurezza energetica e transizione verde. Credo che incontri come quello di oggi – ha aggiunto Moles – siano fondamentali per iniziare a fornire risposte a queste questioni – ha proseguito -. In un mondo interconnesso è ancora più vero un principio antico: gli effetti di una decisione di oggi si vedranno fra dieci o vent’anni; questo ci dà una responsabilità ulteriore. In quest’ottica, il Piano Mattei è un buon primo passo per uno sviluppo comune. Perchè la ricchezza si costruisce, ma – soprattutto – si costruisce assieme”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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