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CAGLIARI (ITALPRESS) – “La scritta Trux con il pennarello è stata una goliardata dopo la sospensione da Sky dell’ex calciatore Di Canio che si era tatuato Dux. Per sdrammatizzare. E dimostrare che è un dibattito anacronistico. Agitare ogni due per tre il pericolo fascista non fa bene a nessuno, men che meno alla sinistra. E Rachele è il nome che doveva avere mia moglie e l’ha scelto lei”. Così in una intervista a La Repubblica Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari e candidato alla Regionali in Sardegna.
“Non mi definisco anti in nessun caso. Non sono neppure anti comunista. Faccio politica ‘per’, non anti. L’inchiesta dei magistrati su Christian Solinas ni ha aiutato? Sinceramente spero che la politica non si faccia condizionare dalle inchieste della magistratura. Una cosa è la politica, un’altra sono le inchieste. L’appoggio della Lega? Ho sempre avuto ottimi rapporti con la Lega sia a livello territoriale che nazionale. Sono certo che ci daranno una mano importante».
“La prima sfida già vinta è che il centrodestra ha un candidato scelto in Sardegna dove c’è una grande tradizione di forze autonomiste – spiega Truzzu – Mi fa piacere che FdI abbia compreso la peculiarità sarda e abbia affidato a me questa responsabilità. Sul mio mandato di sindaco. Non è sempre stato facile. Si fanno scelte coraggiose che possono anche fare perdere consensi. Sarò alternativo a Solinas correggendo quanto è stato sbagliato. Di certo è mancato il rapporto della giunta regionale con gli altri livelli istituzionali, cioè con gli enti locali, con il sindacato, con l’università, con le associazioni datoriali. Cominceremo a collaborare. La priorità di tutti è la sanità: bisogna potenziare la sanità territoriale».
Parlando dei suoi avversari Alessandra Todde e Renato Soru:
“Mi domando come faranno i Dem a mettersi d’accordo con i loro elettori sardi, se non sono riusciti a mettersi d’accordo tra di loro”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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