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GENOVA (ITALPRESS) – “Il tempestivo processo di ricostruzione del collegamento tramite ponte san Giorgio non costituisce attenuante per quanto accaduto”. Sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, arrivate a Genova tramite il messaggio letto dal sindaco Marco Bucci, a segnare la commemorazione delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi a sei anni dal disastro del 14 agosto 2018. Nella Radura della Memoria, lo spazio consacrato al ricordo all’ombra del nuovo viadotto San Giorgio, si è tenuta l’usuale cerimonia alla presenza delle autorità e dei familiari di chi ha perso la vita. “Nel processo – ha detto Egle Possetti, presidente del comitato che li rappresenta – stiamo lottando per l’emersione dell’unica verità possibile, contro ogni mistificazione, contro ogni tentativo di purificare l’acqua che scorre intorno a noi e che cerca di lavare via il segno lasciato dalla perdita di 43 persone”.
Un segno tangibile di svolta, partorito proprio dai parenti delle vittime e arrivato in questi giorni al “giro di boa”, è la proposta di legge che istituisce un fondo da 7 milioni per risarcire i familiari delle vittime “di eventi dannosi cagionati da errori od omissioni relativi alla progettazione, alla costruzione, alla manutenzione o al controllo di infrastrutture ed edifici pubblici”. A rassicurare sui tempi è stato il viceministro Edoardo Rixi, intervenuto oggi in rappresentanza della presenza del Consiglio dei ministri: “Vedremo a settembre se proseguire con un iter parlamentare, di per sè lungo, o procedere rapidamente con un decreto del governo per rendere immediata questa proposta entro la fine dell’anno”. Questa norma, “se malauguratamente dovesse avvenire un’altra tragedia come la nostra – ha aggiunto Possetti – sarebbe pronta per dare supporto ai parenti delle vittime, e questo per noi è essenziale. Dopo quello che abbiamo passato in questi anni potrebbe aiutare altri a stare meno male”.
La giornata si è aperta alle 9.00 con la messa a San Bartolomeo di Certosa celebrata dall’arcivescovo di Genova Marco Tasca. Alle 10.45 la cerimonia con gli interventi dei rappresentanti istituzionali e la musica eseguita dall’orchestra del Carlo Felice.
Poi, alle 11.36, la Radura della Memoria e la città intera si sono fermate per un minuto a ricordare le 43 vite spezzate dal crollo del viadotto Polcevera, in un silenzio interrotto solo dalle campane delle chiese e dalle sirene delle navi in porto all’unisono.
“In una atmosfera terribile ho avuto il coraggio di dire che Genova non era in ginocchio – il ricordo commosso del sindaco Marco Bucci pensando a quei momenti -. Quello che è accaduto quel giorno non si dimenticherà mai e siamo qui per confermare questo dopo sei anni. Ma soprattutto il monito per noi è di costruire e costruire bene, abbiamo tanti investimenti in infrastrutture, non dobbiamo commettere gli errori del passato, dobbiamo costruire bene”.
“Oggi è il sesto anno in cui in maniera solenne vengono commemorate le vittime di una tragedia. Ovviamente non ci si deve limitare a questo – ha ricordato il presidente ad interim della Regione, Alessandro Piana -. I familiari delle vittime hanno ragione a chiedere giustizia e soprattutto procedimenti più celeri per individuare le colpe e le responsabilità. Soprattutto si devono seguire le famiglie e gli orfani di queste tragedie e paragonarli a vittime dello Stato. Questo è sinonimo di un Paese civile”.
Nel frattempo, dove una volta sorgeva la pila 9 del viadotto crollata il 14 agosto 2018, sono in corso i lavori per la costruzione del Memoriale, fulcro del più ampio progetto del Parco del Ponte firmato dallo studio dell’architetto Stefano Boeri. L’inaugurazione dovrebbe tenersi a novembre. Nell’area completamente rinnovata sorgeranno una Casa delle Famiglie riservata ai parenti delle vittime, un museo suddiviso in sei sezioni con installazioni multimediali e immersive, una serra bioclimatica, una ludoteca, punti di ristoro e un giardino botanico sull’argine del Polcevera.
“Speriamo presto di poterlo inaugurare con l’enfasi che merita contro ogni tentativo di rendere nebulosa la memoria collettiva che purtroppo si sta dileguando nel tempo – ha detto Egle Possetti, che auspica la presenza del presidente Mattarella all’inaugurazione -. La memoria sopita è conveniente, anche per il potere economico che sta ricevendo un duro colpo dopo l’emersione del marciume alla base della tragedia. Quanto emergerà nel processo – ha concluso – dovrà essere gridato, illuminato, per rispetto di quelle vite che si sono volatilizzate e per tutti noi cittadini che abbiamo bisogno di continuare a sperare che qualcosa intorno a noi sia ancora limpido”.

– Foto: xa8/Italpress –

(ITALPRESS).

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