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Tabano

PALERMO (ITALPRESS) – “La situazione climatica del bacino del Mediterraneo ha fatto sì che nel 2023 la produzione di olio fosse estremamente scadente: sentiamo spesso dire che un buon olio non può costare al di sotto di una certa cifra, ma negli ultimi tempi stiamo assistendo ad annate in cui c’è poco prodotto e spesso neanche buonissimo”. Lo sottolinea il presidente di Federolio, Francesco Tabano, a margine della kermesse ‘L’isola del tesolio’, tenutasi allo Splendid Hotel La Torre, a Palermo. “Quando il prodotto è quantitativamente limitato le percentuali di rischio di attacco da parte dei parassiti sono superiori, ma di fatto essendoci poco olio il prezzo va alle stelle – continua Tabano -.
Quando invece c’è una grandissima produzione con prodotti qualitativamente superiori magari il prezzo cala: il paradosso è proprio avere sul mercato prezzi alti per prodotti di scarsa qualità e prezzi bassi con alta qualità”. La soluzione per il presidente di Federolio può arrivare solo “lavorando di filiera, a partire dalla risoluzione del problema idrico che è un fattore non più stagionale ma strutturale. Non possiamo avere annate da tre milioni di tonnellate e annate da due, perché questo porta scompensi sul mercato. L’industria italiana è stata bravissima negli ultimi quarant’anni ad avvicinare un alto numero di famiglie al consumo di olio, ma con i prezzi di oggi molti si allontanano dall’olio extravergine per andare su prodotti meno nobili”. xd8/vbo/gtr

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