DORTMUND (GERMANIA) (ITALPRESS) â Lo ha aspettato, lo ha protetto, lo ha fatto riposare, lo ha schierato e ha vinto. Il protagonista della storia potrebbe essere Luciano Spalletti. In parte è anche cosĂŹ, ma in questo caso lâattore principale è Nicolò Barella. Sembrava destinato al forfait, a saltare la prima in attesa di un completo recupero e in vista di Spagna e Croazia. Invece è sceso in campo dal primo minuto contro lâAlbania e il muro rosso di Dortmund. Ma non è tutto qui, perchè il campione dâItalia e dâEuropa non si è limitato al compitino, non lâha mai fatto in una carriera che solo in parte è quella raccontata in una âvita da medianoâ. Perchè sĂŹ il sardo corre, rincorre, spazia su tutto il campo âlavorando come Orialiâ, ma fa tanto altro: imposta, si inserisce, conclude, distribuisce, segna e trascina. Per rimanere in tema di grandi azzurri del passato un poâ come Marco Tardelli. Dopo il folle gol incassato al 23esimo secondo, è stato lui a prendere per mano la squadra. Con personalitĂ , sicurezza, con gesti rasserenanti, ha guidato il gruppo alla riscossa aiutato da altri due senatori come Jorginho e Pellegrini. Suo il gol del 2-1 con un bel destro da fuori area, suo il marchio in una vittoria che mette il cammino dei campioni dâEuropa, se non in discesa, su una strada pianeggiante, sicuramente non in salita. Eâ il rischio di dover scalare una montagna al secondo numero 23 sembrava un fatto concreto, Barella ha avuto la calma dei grandi, la classe e il carattere dei campioni. Del resto lâunico italiano tra i 30 dellâultima edizione del Pallone dâOro era lui. E chissĂ che un giornoâŚ
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