RIMINI (ITALPRESS) â I Finanzieri del Comando Provinciale di Rimini hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dalla Procura della Repubblica di Rimini effettuando, con lâimpiego di oltre 50 militari, 15 perquisizioni in tutta la provincia nei confronti di 7 persone al fine di cautelare valori mobiliari e immobiliari per oltre un milione di euro. Il sequestro ha riguardato, inoltre, societĂ che gestiscono 7 note strutture alberghiere della riviera romagnola. Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati e sottoposti a sequestro ingenti somme di denaro in contanti, orologi di lusso e gioielli. Sono 10 gli indagati a vario titolo per associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Le indagini hanno permesso di scoprtire una truffa per lâottenimento illecito del âbonus vacanzeâ, incentivo che era stato previsto con lo scopo di sostenere il settore turistico colpito duramente nel periodo pandemico.
Eâ cosi stato messo in luce, in ipotesi dâaccusa, un articolato schema fraudolento che prevedeva il trasferimento dei âbonus vacanzeâ attraverso lâutilizzo delle diverse piattaforme social. I codici, cosĂŹ trasferiti, venivano âscaricatiâ dalle strutture alberghiere per soggiorni âfantasmaâ in realtĂ mai avvenuti ed utilizzati in compensazione delle imposte o cedute a fornitori quale credito dâimposta. I riscontri sono stati particolarmente tecnici: dal controllo a tappeto dei social networks ai numerosi dettagli della funzionalitĂ alberghiera andando persino a rilevare i flussi di energia elettrica erogati nelle singole strutture cosi da comprovarne la non operativitĂ nei periodi in cui i bonus erano risultati âincassatiâ. Talune strutture ricettive risultavano addirittura chiuse per effetto di provvedimenti coattivi emessi dai Comuni di Rimini e Riccione. La vastitĂ delle ricostruzioni ha permesso di individuare oltre 2.800 bonus illecitamente ottenuti e connettere oltre 50 querele per truffa che erano state presentate in tutto il territorio nazionale.
â Foto: Ufficio stampa Guardia di Finanza â
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