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LECCE (ITALPRESS) – Al via il 69esimo anno accademico dell’Università del Salento: al centro congressi del complesso Ecotekne si è svolta la cerimonia di inaugurazione, tema scelto “I disagi della civiltà”. Il rettore, Fabio Pollice, ha spiegato perchè. “Inizialmente, d’accordo con la componente studentesca, avevamo individuato quale tema dell’inaugurazione il disagio
giovanile – ha spiegato -. Tale decisione nasceva sia dal crescente numero di studenti che si rivolgono al servizio di counseling attivato presso il Presidio Medico Universitario – inaugurato proprio l’anno scorso alla presenza della Ministra dell’Università e della Ricerca – sia per l’incremento registrato nel numero degli abbandoni in larga parte addebitabile proprio al crescente disagio che si registra nella comunità studentesca. A ottobre il suicidio della nostra studentessa francese – senza alcun dubbio la pagina più triste del mio mandato – ha contribuito a rafforzare in tutti noi il convincimento che la questione del disagio giovanile dovesse costituire il tema conduttore non solo dell’inaugurazione di quest’anno, ma anche del nostro impegno istituzionale (scientifico, didattico e di terza missione)”.
Eppure, ha evidenziato il rettore, “nei mesi successivi un costante confronto con alcuni componenti della comunità accademica e, non ultimo, le riflessioni emerse nel corso del convegno organizzato a inizio dicembre proprio su queste tematiche, ci hanno convinto che il disagio giovanile non sia altro che un aspetto – di sicuro uno dei più allarmanti – di un disagio più profondo che è quello che riguarda la civiltà umana nel suo complesso. Viviamo in una società che negli ultimi decenni si è concentrata sempre più sul “cosa fare” e sul “come farlo”, e sempre meno sul perchè farlo, sulla costruzione di un universo di senso che avrebbe potuto e dovuto orientare la nostra azione individuale e, ancor più, quella collettiva, dalla scala locale a quella globale. L’Università paradossalmente ne costituisce un esempio emblematico. Rispondendo alle istanze di istituzioni politiche sempre più inclini ad assecondare quelle economiche, ci siamo concentrati sulla formazione di competenze che rispondessero alle esigenze di quella società che avremmo invece dovuto contribuire a orientare con la forza della conoscenza. Abbiamo concentrato i nostri sforzi di ricerca nella produzione di conoscenza funzionale al perseguimento di obiettivi troppo spesso eterodiretti, rinunciando in larga parte alla nostra autonomia”. Per il rettore, “se la società ha perso il senso della propria Storia, noi come istituzione abbiamo di certo perso il senso ultimo dell’Accademia. Oggi, dinanzi a fenomeni epocali che minacciano la nostra stessa esistenza, siamo chiamati a risignificare innanzitutto la nostra istituzione. E’ una premessa ineludibile se vogliamo davvero aiutare la società – a partire dalla comunità di cui siamo parte – a ripensare se stessa e il proprio futuro”.
La cerimonia – arricchita da interventi musicali del Coro polifonico dell’Università e dalle relazioni del Direttore Generale Donato De Benedetto, della Presidente del Consiglio degli Studenti Diletta De Pascali, della Rappresentante degli Studenti di Dottorato in Senato Accademico Alberica Brancasi e della Presidente della Consulta PTA Francesca Gigante – si è chiusa con la lectio magistralis “L’essere umano nell’età della tecnica” del filosofo Umberto Galimberti.

– foto ufficio stampa Università del Salento –
(ITALPRESS).

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