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di Stefano Vaccara

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – I sondaggi hanno avuto ragione, Donald Trump vince a valanga con il 51,2% la prima tappa elettorale in Iowa, battendo ogni record: non era mai accaduto che un candidato ai caucus dello Stato del Midwest per la nomination repubblicana prevalesse su tutti gli altri con oltre il 50%, staccando il secondo di 30 punti! Non era neanche mai accaduto, che quando ancora i cittadini dell’Iowa non avevano finito di votare, i maggiori canali tv degli USA dichiarassero già il vincitore (basandosi soltanto sui poll d’entrata). I numeri sono proprio quelli che per mesi i sondaggi avevano predetto e almeno in Iowa (ma i poll dicono lo stesso in tutti gli USA) la stragrande maggioranza dei repubblicani rivuole Trump come candidato alla presidenza. Un altro dato che esce dai caucus dell’Iowa: ben il 70% dei repubblicani che hanno sfidato il freddo record per recarsi a votare (le condizioni del tempo avrebbero più sui meno entusiasti supporter di Ron DeSantis e Nikki Haley) hanno dichiarato di non credere che Joe Biden sia un legittimo presidente: le elezioni nel 2020 per loro restano “truccate”. Un sospetto (certezza per i Make America Great Again – MAGA) che nessuna indagine è mai riuscita a legittimare, ma che Trump ripete e che ha ormai convinto ben oltre il 2/3 dei repubblicani. E poi, un altro dato, forse il più importante: sempre in exit-poll dell’Iowa, la CNN ha riportato che ben il 63% dei repubblicani dello stato del Midwest voterebbe per Trump anche se venisse condannato nei processi più gravi.
“Credo che questo sia il momento in cui nel nostro Paese bisogna unirsi. Che siate repubblicani, democratici, liberali o conservatori, dovremmo unirci per risolvere i problemi del mondo e trovare le soluzioni alla morte e distruzione a cui stiamo assistendo”. Con questo tono apparentemente “moderato” – mai ascoltato prima da Trump – nel suo discorso della vittoria di lunedì sera in Iowa, l’ex presidente si è congratulato con Ron e Nikki, chiamandoli per nome, dopo mesi che per loro usava soltanto soprannomi dispregiativi. Sicuramente un appello ad unire tutti i repubblicani dietro la “inevitabilità” della sua nomination e che né DeSantis né Haley vogliono ancora raccogliere; invece l’imprenditore Vivek Ramaswany, congratulato da Trump per aver dal nulla raggiunto il quarto posto con l’8%, ha annunciato la sua uscita dando il suo sostegno a Trump. Il governatore della Florida DeSantis, resta ancora per un soffio in corsa. Se dopo aver speso in Iowa 30 milioni di dollari, l’italoamericano governatore della Florida fosse arrivato dietro alla ex ambasciatrice Haley, si prevedeva che avrebbe gettato la spugna. Invece nel suo discorso, ha potuto ringraziare i suoi sostenitori con l’entusiasmo di un “resuscitato”; eppure non si vede come DeSantis possa trovare la strada per impensierire Trump a partire dal prossimo appuntamento in New Hampshire, dove i poll (certamente ora più credibili) lo danno fermo ad una percentuale con una sola cifra.
Nikki Haley, arrivata invece terza a soli due punti dal secondo, dopo essersi congratulata con Trump (senza invece mai nominare DeSantis), ha tenuto un discorso come se fosse lei ad aver vinto i caucus. Sfoggiando un sorriso trionfante davanti ai suoi sostenitori, l’ex governatrice della Sud Carolina ha sostenuto che la sua candidatura “è l’unica speranza per fermare l’incubo” del ritorno di una sfida elettorale tra Trump e Biden. Haley li ha definiti politici troppo anziani appartenenti al passato (“entrambi ottantenni) accusandoli di essere frenati “da inchieste e da vendette”. Ha poi messo in guardia che con l’ex presidente i repubblicani rischiano di nuovo la sconfitta e “che Dio ci salvi, potremmo ritrovarci con Kamala Harris presidente”, nominando così, alla Trump, la prima donna vicepresidente della storia degli USA. Nei sondaggi, Haley ha ancora delle chance di battere Trump in New Hampshire. Infatti, dopo il ritiro dell’ex governatore del New Jersey Chris Christie (il suo 10% dei sostenitori si aspetta vada quasi tutto a lei), potrebbe portarla alla vittoria per poi giocarsi il tutto per tutto nel suo Stato, quella South Carolina che però vede ancora Trump solidamente in testa. Haley, salutando l’Iowa fiduciosa della prossima sfida nel New England, ha detto che la corsa è ormai rimasta “tra due contendenti”. Eppure dopo la vittoria con un distacco record in Iowa e tutti i poll che indicano Trump in testa ovunque, le primarie repubblicane hanno uno solo al comando. L’incubo della rivincita Trump-Biden, che tutti i sondaggi dicono la stragrande maggioranza degli americani (tranne il 25% di MAGA) non vorrebbe più rivivere, si avvicina.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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