L’auditorium del relais Borgo Lanciano di Castelraimondo non è riuscito a contenere il numeroso pubblico presente all’incontro con Paolo Crepet,
psichiatra, scrittore e sociologo italiano, protagonista di una serie di conferenze su tutto il territorio nazionale dedicate al tema: “Il Coraggio e la Passione”. Incontri in cui si insegna alle famiglie, ai genitori, agli educatori e ai giovani, a fronteggiare la più grande urgenza sociale odierna, ovvero quella di non saper più educare, non saper più dire no, non saper più ricominciare, non sapere più avere paura.
L’iniziativa, promossa dall’associazione Scacco Matto Onlus con il patrocinio del Comune di Castelraimondo, ha visto anche il sostegno dell’Unione Montana Potenza Esino e Musone e della Regione Marche, nell’ambito del progetto “Giravoce”.
A ricevere lo straordinario ospite prima dell’inizio del partecipato incontro, durato quasi due ore e che ha lasciato tutti senza parole, sono stati il sindaco di Castelraimondo, Renzo Marinelli, il vice sindaco, Esperia Gregori, il presidente dell’Unione Montana, Matteo Cicconi, e Ilenia Cittadini, vera anima della serata.
Rivolgendosi in particolari a quelli che la moderna società descrive come i “nativi digitali” Crepet ha proposto un ipotetico inventario di alcune declinazioni del coraggio in vari ambiti proprio dell’esperienza umana. Un inventario concepito come un’associazione di idee, un brain-storming, un esercizio utile per stimolare adulti e non ancora adulti a ritrovare la forza della sfacciataggine e la capacità di resistenza che la vita ogni giorno ci chiede. Convinto che chiunque possa dare una mano a “creare un nuovo mondo”, Crepet ha invitato i giovani a riscoprire sé stessi per non ritrovarsi tristi e rassegnati e i più grandi a iniziare un rinascimento ideale ed etico.
“Il coraggio - come ripete spesso in questi incontri il professor Crepet - è la forza straordinaria che ha permesso agli esseri umani di sopravvivere, ma se si supera la soglia della sopravvivenza, può essere considerato coraggio l’indignazione, la resilienza, la disobbedienza, l’andare controcorrente. Ed il coraggio supremo penso sia la forza di cambiare, di mutare, di trasformarsi, di vincere la nostra atavica accidia, vedere il mondo da altre prospettive, per intenderci il coraggio della libertà, il coraggio di superare e vincere gli stereotipi ed inseguire un desiderio che sia il nostro”.
Tra gli aspetti importanti toccati nel corso della serata – lezione anche quello della meritocrazia, che nel nostro Paese dove tornare ad essere il fulcro della società, ma anche quello della diversità, con un diverso che non va emarginato ma valorizzato perché è nella diversità che si fonda il patrimonio culturale, intellettuale e scientifico dell’epoca in cui noi tutti viviamo.