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Inaugurate le nuove sale della Mozzi Borgetti. Il sindaco Carancini: “E’ la biblioteca di tutti”

“Le nostre città hanno bisogno urgente di biblioteche di nuova concezione, dove i cittadini si possano incontrare stabilendo relazioni sia intellettuali sia affettive: le ‘piazze del sapere’.”
In questa frase, di uno dei maggiori sociologi italiani, Guido Martinotti, che prende a prestito una famosa definizione di Antonella Agnoli, saggista ed esperta di biblioteche, è racchiuso il percorso compiuto dall’Amministrazione comunale di Macerata che ha portato oggi, giovedì 28 novembre, al raggiungimento della meta, la rigenerata “piazza del sapere” maceratese con i nuovi spazi e servizi della Biblioteca comunale Mozzi Borgetti, frutto dei lavori di riqualificazione che l’hanno resa sempre più un luogo di incontro, dove far crescere la passione per la lettura, per le arti, per la conoscenza, per la musica.
A dare il via alla serie di interventi che ha preceduto il taglio del nastro è stato il vice segretario generale e dirigente del servizio Cultura Gianluca Puliti: “Oggi restituiamo alla città e ai maceratesi – ha detto - uno spazio straordinario, pieno di storia e di significato. Un luogo che è stato riprogettato e rifunzionalizzato il quale vuole proporre un modello di biblioteca aperta e accogliente, accessibile e inclusiva. La ristrutturazione della Palazzina delle Terme offre ancora altre opportunità che devono essere colte, che chiedono di essere sfruttate per i tanti progetti di valorizzazione del patrimonio culturale della città.” E ha aggiunto: “La visione e le intuizioni che oggi ci hanno condotto qui consegnano al sistema culturale della città un altro compito. Ovvero l’attuazione di politiche culturali che abbiano il primario obiettivo di incentivare non solo la fruizione culturale ma anche la partecipazione alla vita culturale. Stiamo parlando di dare corpo e concretezza a un modello di welfare culturale che si fonda e si alimenta della relazione tra partecipazione culturale attiva e benessere delle persone e quindi il benessere della comunità che, a sua volta, si declina in termini di salute collettiva, di tenuta, di coesione sociale, di comprensione reciproca e di convivenza civile.”

Dopo la proiezione di una clip del film “La storia infinita” di Wolfgang Petersen tratto dal celebre libro di Michael End sul colloquio del giovane protagonista con il bibliotecario, è intervenuto il sindaco Romano Carancini che, riferendosi all’incontro avuto nel 2012 con la Agnoli, in occasione della presentazione del suo libro “Caro sindaco, parliamo di biblioteche” ha detto “mi ero ripromesso di accogliere i suoi consigli e di dare una risposta a me come amministratore, a lei quanto voce generosa e autorevole, e soprattutto alla città. Oggi sono qui per farlo”.
La risposta del sindaco è partita da un excursus delle grandi opere culturali dal 2010 a oggi “per illustrare - ha affermato - una storia dove il percorso scelto è diventato visione, la visione si è fatta impegno e l’impegno ha trovato, trova oggi e troverà domani realizzazione nelle opere, nelle azioni fino ad arrivare dentro alla vita del cittadino perseguendo una nuova idea di Macerata, una nuova idea di città che crea, scopre, rigenera, restituisce, sperimenta, accoglie.”
E se Palazzo Buonaccorsi è il salotto elegante, la Mozzi Borgetti era ed è il luogo dei maceratesi, uno spazio aperto e luminoso, di incontro e di ascolto, ritrovo di conoscenze, opportunità di confronto tra generazioni e culture: “Quello che oggi inauguriamo - ha proseguito Carancini - non è qualcosa di nuovo, ma è la restituzione alla città di spazi e luoghi che già le appartengono perché possano, in questa nuova veste, diventare davvero la biblioteca di tutti”.
E in questa “storia infinita” “non ancora soddisfatti perché tanto vogliamo ancora dare alla città – ha detto il sindaco - ci sono idee di futuro, idee di nuove azioni che conducano alla fruizione totale del complesso della nostra Biblioteca. Come una leggenda - ha concluso, riferendosi all’etimologia della parola che deriva dal latino “legenda” che significa “cose che devono essere lette” - che a tutti si rivolge superando tempi, classificazioni e spazi, oggi apriamo il valore della lettura a tutti e nella circolarità di una storia che non ha fine, perché con la sua stessa forza si rigenera, oggi raccontiamo forse la cosa più importante: la speranza del confronto tra identità, generazioni e saperi per la crescita di tutti.”

“Ora abbiamo a Macerata uno spazio tanto atteso – ha affermato l’assessora alla Cultura Stefania Monteverde che ha lavorato e investito in questo progetto oggi realtà - un luogo bello dove fermarsi, leggere, pensare, studiare, incontrarsi, un luogo per tutti, bambini famiglie ragazzi anziani, e plurale, spazio a tutte le culture democratiche. La biblioteca comunale è sempre più il cuore della città, dove far crescere una comunità aperta. Un grande progetto collettivo realizzato insieme agli architetti, il personale degli uffici e ai bibliotecari che animano questi spazi. Ad ispirarci è stata la storia di questo luogo, un luogo che ospitava le terme, uno spazio dove chiunque poteva trovare ristoro e che ha accolto anche un teatro da 800 posti, un luogo quindi popolare che oggi si ispira anche a un’altra idea, quella della biblioteca intesa come contenitore di saperi ma anche piazza del sapere che fa incontrare la gente.”

“Ogni scelta è stata studiata e non è stata casuale - ha detto l’architetto Marco Scrivani che ha firmato gli allestimenti dei nuovi spazi della Mozzi Borgetti insieme al collega Simone Pennesi -. Abbiamo lavorato soprattutto sulla riorganizzazione degli spazi e dei servizi bibliotecari oltre alle scelte operate per la distribuzione degli ambienti, specialmente in virtù dell’utilizzo di questi ampi spazi che si aggiungono alla biblioteca di tradizione ridando valore a ogni singolo ambiente. Sono spazi pensati per i giovani, per un modo moderno di usare questo luogo di cultura e informazione mentre per quanto riguarda la comunicazione abbiamo puntato sul dialogo con gli utenti per un percorso di accompagnamento in una struttura che ha una fruizione complessa. In questo senso l’informazione non è solo tradizionale ma anche digitale, immediata e facile da fruire con tutti i contenuti e i servizi che la biblioteca offre.”

Alla partecipatissima presentazione hanno portato il proprio contributo anche Alessandra Sfrappini, già direttrice della Mozzi Borgetti, il vescovo monsignor Nazzareno Marconi ed Ermenegildo Pannocchia presidente dell’Istituzione Macerata Cultura.

La Biblioteca Mozzi Borgetti – che conta un patrimonio ricchissimo e prezioso con oltre 350.000 volumi, oltre 10.000 manoscritti, 300 incunaboli e più di 4000 edizioni del XVI secolo a cui si aggiunge una raccolta musicale e teatrale, una collezione risorgimentale e una ricca fototeca con 20.000 immagini - è stata ampliata con i locali della seconda palazzina, quella delle ex terme che è stata poi negli anni passati sede del Museo della Carrozza, che ora ospita la Public Library, dove si può accedere liberamente al patrimonio librario disponibile, l’auditorium, gli spazi per archivi e laboratori. L’immobile ha avuto la possibilità di un ampio restauro di rigenerazione concluso nel 2017, grazie ai fondi del Piano Attuativo Regionale (PAR) - Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), per un importo complessivo di oltre 3 milioni 400 mila euro di cui 2 milioni 657 mila a carico della Regione Marche e 750 mila a carico del Comune di Macerata.

Trasformati e migliorati anche gli spazi della palazzina che affaccia su piazza Vittorio Veneto, le sale di lettura al piano terra e l’ingresso stesso della biblioteca che è stato spostato a lato di quello attuale per immettersi direttamente in un ampio ambiente reception open space, con desk informazioni e computer touch screen con cui orientarsi all’interno della nuova Biblioteca Mozzi-Borgetti.

Dal nuovo ingresso si può accedere facilmente alla parte posteriore della biblioteca, cioè ai nuovi spazi della palazzina ex terme e ai suoi servizi, in primis appunto la Public library, una sala di lettura a “scaffale aperto” di facile fruizione per la consultazione di libri e l’informazione, per l’uso dei mezzi informatici, per trascorrere del tempo con altri, attrezzata con tavoli e sedie ma anche con poltroncine e salottini, che dà alla biblioteca maceratese una connotazione moderna e funzionale in linea con le grandi biblioteche delle maggiori città europee.

Ai bambini e ai giovani lettori è dedicata un’ampia sezione suddivisa in tre spazi distinti: BiblioKids, BiblioJunior e BiblioYoung Generation con una ricca sezione di grafic novel e fantasy. Incrementato e riorganizzato anche il patrimonio librario di altri generi grazie al lavoro dei bibliotecari comunali che hanno rinnovato il sistema di collocazione a scaffale aperto, guidati dal dirigente Gianluca Puliti e fino allo scorso anno da Alessandra Sfrappini.

Con questo intervento l’Amministrazione comunale prosegue nella costruzione, passo dopo passo, del nuovo volto della città valorizzando le sue peculiarità e la sua vocazione turistica e culturale. L’intervento ingloba e rende più facilmente accessibile anche la sala di lettura Libero Paci recentemente inaugurata. Un lavoro importante, dunque, che ha riguardato non solo gli arredi ma l’intera riorganizzazione degli spazi, mentre la parte grafica è stata curata da Emilio Antinori, la parte tecnologica e delle installazioni multimediali sono state realiuzzate da Matteo Catani, docente dell’Accademia di Belle Arti.

L’intervento dell’allestimento è per un ammontare complessivo di 300 mila euro è stato finanziato nell’ambito del Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014/2020, cui si aggiungono i 3 milioni e 400 mila euro per il restauro della palazzina ex terme.

Dopo l’inaugurazione di oggi pomeriggio sono state organizzate, per l’occasione, tante altre iniziative che prevedono, a partire da domani, venerdì 29 novembre, la visita, dalle 8 alle 12, degli studenti delle scuole superiori alla scoperta dei nuovi servizi della BiblioYoung.

Alle ore 17 sempre domani in programma una tavola rotonda per bibliotecari insegnanti, educatori culturali, librai e chiunque è impegnato nella promozione del diritto ai libri e alla lettura, coordinata dal l’assessora alla cultura Stefania Monteverde, dal tema “Dalla biblioteca un patto per la lettura per Macerata Città che legge” a cui parteciperà Antonella Agnoli, nota esperta di biblioteche e saggista.

Sabato 30 novembre, dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 18 30 prevista un’edizione speciale di un Tappeto di libri insieme alle volontarie Nati per Leggere per compiere insieme a mamma e papà un viaggio nelle storie della BiblioKids.

Sempre sabato apertura speciale no stop della biblioteca, dalle ore 9 alle 22 per scoprire i nuovi spazi della Mozzi Borgetti per dare a tutti la possibilità di visitare la rinnovata biblioteca.

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