29-09-2021 Dal museo Venanzina Pennesi alla mostra al palazzo Castelli sono oltre 5mila i visitatori registrati nellâestate camerte
La prima mostra delle quattro regioni del cratere sismico dal 2016 âCamerino fuori le mura, prospettive dâarte dal â400 al â700â che si è conclusa solo pochi giorni fa, ha fatto registrare un grandioso successo di pubblico mettendo in esposizione le opere piĂš rappresentative, importanti e di pregio presenti nella cittĂ ducale e nel suo territorio, dando il necessario risalto all'opera del Dosso Dossi, restaurata di recente e mai esposta, alla pala d'altare del Tiepolo, lâunica in tutto il centro Italia, all'Annunciazione di Giovanni Angelo d'Antonio, alla scultura del Bernini. Scienza e arte si sono mescolate continuamente in un gioco tra tradizione e innovazione che si sono intersecate in una straordinaria sinfonia artistica. âAbbiamo cercato di valorizzare le opere recuperate nel territorio camerte e salvate dal sisma, provenienti da chiese e musei inagibili, ma non solo â ha spiegato lâassessore alla cultura Giovanna Sartori - Alcune di esse sono tornate in esposizione per il pubblico per la prima volta dal sisma, altre dopo il restauro, per altre si è trattato di riviverle attraverso le nuove tecnologie. La novitĂ scientifica è costituita dal fatto che le opere sono state oggetto di indagini diagnostiche curate dallo spin off dellâUniversitĂ di Camerino âArt & Co srlâ e di valorizzazione attraverso una digitalizzazione eseguita dall'azienda Haltadefinizione i cui risultati sono stati a disposizione del pubblico attraverso appositi strumenti multimedialiâ. Lâesposizione ha riscontrato un interesse a livello internazionale facendo registrare la visita dellâonorevole e critico dâarte Vittorio Sgarbi, di Kan Kickert, ambasciatore della Repubblica dâAustria in Italia e dall'ex portavoce dell'ONU Andrea Angeli che hanno potuto ammirare la straordinaria bellezza delle opere di Bernini, Tiepolo, Dosso Dossi e degli artisti tra il Quattrocento e il Settecento che furono protagonisti a Camerino. Una mostra che è diventata ambasciatrice del patrimonio culturale della cittĂ ducale e del suo territorio: âĂ stato necessario un enorme lavoro â continua lâassessore Sartori â davvero impegnativo. La mostra è stata fortemente voluta dallâAmministrazione comunale ed è stata realizzata grazie a un importante contributo economico della regione Marche e al sostegno di tanti partner, primi tra tutti lâUniversitĂ di Camerino che ci ha messo a disposizione le aule di Palazzo Castelli e la Curia arcivescovile. Lâesposizione ha confermato la centralitĂ di Camerino nella zona dellâentroterra, ma non solo. Ha segnato una forte ripartenza dopo il sisma e il Covid, che aveva molto limitato le iniziative culturali. Una ripartenza allâinsegna dellâarte con cui abbiamo iniziato lâestate, inaugurando lo scorso 28 maggio il restyling del Venanzina Pennesi, attuale sede dei musei civici e diocesani. Al suo interno è stata ospitata anche la mostra dâarte contemporanea di Ettore Frani che ha regalato una sua opera alla cittĂ di Camerino, a suggellare questo rapportoâ. I risultati scientifici di âCamerino fuori le mura, prospettive dâarte dal â400 al â700â sono stati raccolti in un volume in fase di realizzazione, che sarĂ presentato a novembre. Dunque, proprio lâarte continuerĂ ad essere la grande protagonista dei prossimi mesi fino alla fine dellâanno con la mostra âRinascimento marchigianoâ che, dopo essere in diverse cittĂ della Regione, chiuderĂ il suo ultimo capitolo proprio a Camerino.