Domenica 7 agosto alle ore 17.30 presso i Viali Valentini si è svolta una cerimonia di consegna delle medaglie ai cittadini di Cingoli reduci della Liberazione a cura dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
Una nuova occasione per ricordare quanti hanno messo la loro vita a disposizione del Paese, della democrazia e della Libertà.
Una cerimonia semplice e sentita durante la quale hanno ricevuto l'onorificenza: - Angelo Salomoni, partigiano
- Maggiore Vincenzo, C.V.L. dell'esercito - Alberto Verdinelli, partigiano Le medaglie sono state coniate per iniziativa del Ministro della Difesa e sono “Medaglie d'onore per la Liberazione” riproducono un dettaglio della monumentale della cancellata in bronzo del Mausoleo delle Fosse Ardeatine, realizzate dallo scultore Mirko Basaldella.
Sono intervenuti alla cerimonia: - Lorenzo Marconi (presidente ANPI privincia di Macerata)
-Irene Manzi, deputata alla Camera (segretario VII commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei Deputati) - Francesco Rocchetti, professore a contratto di Psicologia sociale presso l'Università degli Studi di Macerata. Collaboratore dll'Istituto storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea «M. Morbiducci» di Macerata e dell'Istituto Gramsci Marche Filippo Saltamartini, Sindaco di Cingoli Martina Coppari, assessore alla cultura del comune di Cingoli Erasmo Olivieri, ANPI Cingoli-Apiro
Erasmo Olivieri Presidente ANPI Cingoli-Apiro ci rinfresca la memoria con la storia della resistenza :
"Qui a Cingoli – come in tutta Italia - sono state le famiglie, e in particolare le donne, che hanno fatto il lavoro che sembra meno eroico, ma che era altrettanto pericoloso di portare il povero cibo di guerra a fratelli e ai figli o di riuscire a nascondere le persone in pericolo tra stalle e baite. Un grazie va a anche a queste donne - madri, mogli, sorelle. Un grazie va ai parroci che hanno aiutato i rifugiati politici e gli ebrei ad Avenale e a San Vittore.
Un grazie va all'intera città di Cingoli che durante il ventennio fascista ha sofferto la privazione della Libertà e che ha combattuto per affermare quella Libertà negata e sognata a costo di oltre 70 caduti nel territorio cingolano e decine di ragazzi morti nei campi nazisti in terra straniera. Ci piace pensare che questa medaglia vada anche a tutta la città di Cingoli. La lotta di liberazione è stata un movimento collettivo volto a ristabilire i principi di Libertà, ma anche i singoli protagonisti di quelle vicende fondanti la Repubblica Italiana meritano un riconoscimento."
Lorenzo Marconi, ricorda con la premiazione il riconoscimento ad una storia che costituisce la base fondamentale sulla quale il nostro paese si è fondato, è cresciuto e deve fare da sfondo per costruire un paese migliore. La medaglia è un simbolo per tutti quei cittadini che hanno contribuito a fondare la democrazia di questo paese, chi con le armi, chi con il pensiero chi con la solidarietà. La democrazia e la libertà vanno coltivate con il senso civico, prendendo parte e esprimendo le proprie opinioni. Irene Manzi con la medaglia premia l'impegno e la scelta dei "ragazzi" di allora, dei partigiani: "difendere i valori di libertà e prendere parte alla difesa dall'oppressione nazifascista ha consentito la liberazione del nostro Paese e l'avvento della democrazia. Il premio che ricevono è un insegnamento e un esempio per noi e per le generazioni più giovani, importante è ascoltare, fare tesoro dei loro racconti, perchè le nuove generazioni leggono solo sui libri la storia invece abbiamo davanti uomini coraggiosi che hanno saputo agire" Abbiamo anche voluto ascoltare i "ragazzi" che hanno ricevuto le onorificenze, ci raccontano le loro imprese coraggiose in una atmosfera terribile con naturalezza e sorriso. Alberto Verdinelli ricorda di aver salvato quattro feriti dopo un attacco dei tedeschi ai partigiani a Elcito sulle montagne del San Vicino: " i quattro erano feriti gravemente e c'era tanto sangue, bisognava trasportarli velocemente in ospedale, ma la macchina non partiva, allora io che ero meccanico e mi arrangiavo a saper fare un po' tutto, ho aggiustato la macchina ingegnandomi con mezzi di fortuna e li abbiamo portati velocemente in salvo, avevo solo 16 anni !" Angelo Salomoni dopo l'otto settembre 1943, ha trascorso il periodo partigiano insieme ad altri cingolani sul monte San Vicino facendo il servizio di staffetta e il falegname per costruire le casse da morto. Dopo l'armistizio del 13 luglio 1944 si è arruolato volontario con il Corpo di Liberazione Nazionale così mi sono salvato, racconta: "Ho conosciuto molte persone durante il periodo di guerra: Eisenhower, Montgomery, Beniamino Gigli con il quale giocavo a carte e poi me lo sono ritrovato a cantare !" Vincenzo Maggiore del C.V.L. : "Sono partito il due novembre 1943 arrruolato volontario e mi hanno mandato a combattere a Montecavallo e Cassino con il primo plotone che era costituito da polacchi, inglesi, marocchini italiani ... ci sono stati tanti morti e per fortuna io ero di rincalzo con il secondo battaglione, i generali vista questa strage non ci hanno fatto attaccare"