27-01-2021 Un video per non dimenticare la Giornata della Memoria, con l’obiettivo di informare e testimoniare al tempo stesso, l’impegno delle Istituzioni sui temi della memoria della Shoah.
Anche a Camerino furono internati italiani e stranieri ritenuti pericolosi o sospetti o appartenenti a gruppi sociali che il Regime intendeva emarginare. I primi internati arrivano a Camerino nel 1940. L’Amministrazione comunale in collaborazione con l’Anpi, Unicam ed Etra (Accademia delle Arti Sceniche e Visive di Camerino ha deciso di veicolare il Giorno della memoria attraverso la realizzazione di un video che sarà condiviso anche con le scuole. “L’obbligo di non dimenticare è un po’ il messaggio che vogliamo far passare – ha detto Giovanna Sartori, assessore alla cultura – Parlo di obbligo perché deve essere davvero un compito da tramandare anche alle nuove generazioni e che spetta a tutti noi. Quest’anno, non potendo proporre iniziative in presenza come quello scorso, abbiamo pensato a un video che dal titolo che pone di fronte a un’importante interrogativo: “Perché nessuno fece nulla?”. Sono domande che non devono perdersi e l’uso della memoria come racconto crediamo sia una delle forme più efficaci per stimolare la riflessione dei bambini e dei ragazzi sulla Shoah. Il video è anche l’occasione per riflettere criticamente sulla nostra identità e sul tempo nel quale ci troviamo a vivere, considerando l’irrinunciabile necessità di sensibilizzare ed educare al valore della memoria come strumento di formazione del senso civico e del rispetto delle differenze”.
La Shoah, ponendosi come domanda, invita ad una revisione critica della vita, ad una maggiore attenzione nei confronti di ciò che ci succede intorno, ci invita al cambiamento. Il video è realizzato con la regia e la sceneggiatura di Maria Sole Cingolani, riprese e montaggio di Giorgio Tortoni; l’illustrazione di Elisa Conforti, con la partecipazione di Pauline Giachetta e un omaggio a Primo Levi. Un ringraziamo a Mario Mosciatti, presidente dell'ANPI sezione di Camerino, per aver messo a disposizione il suo grande lavoro di ricerca storica ("L'internamento libero a Camerino").