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Carancini Monteverde 1a

Verso un Piano strategico della città L’Amministrazione comunale avvia la campagna d’ascolto. L’Amministrazione comunale inizia a tracciare la timeline che disegnerà il percorso per arrivare alla definizione del Piano strategico della città, un importante atto di indirizzo per la Macerata che Sarà.Partendo dalla visione di città che si è andata configurando in questi ultimi anni, adesso si iniziano a mettere insieme i tasselli del puzzle che sveleranno l'identitá della Macerata del futuro, delineando gli scenari e gli obiettivi di sviluppo e di crescita della nostra comunità.

Tutto questo nasce dal bisogno di condividere la visione di Macerata che Sará attraverso un lavoro collettivo approfondito che vedrà coinvolta tutta la comunità chiamata a partecipare attivamente a pensare l'identità futura della città.A illustrare la fase preliminare di questo processo partecipativo e dinamico, è stato questa mattina il sindaco Romano Carancini affiancato dalla Giunta comunale “Ci vediamo, di parliamo, ci scriviamo, ci ascoltiamo e costruiamo – ha affermato il primo cittadino -. Sono questi in sintesi i temi di quello che vogliamo portare avanti e che si basa su un valore fondante, la partecipazione che caratterizzerà l’incontro tra chi ha la responsabilità politica e coloro che ‘subiscono in astratto’, cioè i cittadini”.Macerata è una realtà complessa e articolata che negli anni ha più volte riconfigurato il proprio assetto: le frazioni, i quartieri, il centro storico, sono mondi vitali che presentano situazioni diverse e che meritano una attenzione specifica per costruire attraverso la partecipazione risposte su misura.In questa prospettiva il primo step verso la definizione del Piano strategico sarà la campagna di ascolto, un dialogo collettivo, che metterà al centro le specificità dei diversi mondi vitali per cogliere i cambiamenti in corso e per condividere alcuni punti di miglioramento della vita quotidiana e della qualità urbana partendo da alcune questioni cruciali che attraversano l’intera città e che possono aiutare, attraverso il confronto, a precisare le diverse vocazioni della città:
1. Macerata città della sostenibilità (vocazione ambientale);
2. Macerata città solidale e accessibile (vocazione sociale);
3. Macerata città della cultura (vocazione culturale/produzione e fruizione della cultura);
4. Macerata città della creatività e dell’innovazione (vocazione economica – nuove economie della conoscenza e dell’innovazione).
A partire dal prossimo mese di febbraio verrà avviata una serie di incontri con i vari attori della comunità. Al momento sono state già fissate due date: il 6 febbraio l’appuntamento sarà con gli enti e le istituzioni mentre il 13 sarà la volta degli stakeholders ossia i portatori di interessi quali associazioni di categoria, ordini professionali, gruppi informali e così via. A seguire se ne organizzerà un altro con i media “rappresentanti – ha detto Carancini – della realtà di base. La serie di incontri sarà un passaggio non di parte politica, non fazioso, non di denuncia, ma di tutti , dove ognuno potrà dare e apportare il proprio contributo”. E a questo proposito il vice sindaco Stefania Monteverde ha ricordato come questo sia già possibile tramite il Filo Diretto dell’app City User.
La campagna d’ascolto sarà accompagnata da alcuni strumenti tipici della ricerca sociale – interviste e focus group - utili ad approfondire alcuni elementi specifici e allo stesso tempo sarà allestita una “piattaforma web” per rendere evidenti e condivisi i diversi passaggi e i diversi contenuti che emergeranno nel percorso.
Gli esiti della campagna di ascolto saranno condivisi in un’occasione pubblica che coinvolgerà tutti coloro che hanno a cuore la città di Macerata e che immaginiamo possa essere il nostro MCSLab, il Laboratorio della Macerata che Sarà.Macerata, infatti, può rappresentare un importante laboratorio su scala nazionale per favorire una riflessione specifica sulle piccole e medie città italiane. Infatti, da una parte l’attenzione si concentra sulle aree metropolitane e dall’altra sulle aree interne lasciando in un cono d’ombra le micro - città che rappresentano invece una rete importante per l’intero territorio nazionale.In questo senso il sindaco Carancini, ribadendo il concetto di SENSEable city, ha auspicato che “Macerata possa costituire uno dei pochi esempi dello sviluppo sostenibile delle micro città”.
Far diventare operativo e concreto il Piano strategico significa anche poter partecipare a bandi regionali e reperire fondi europei.In questo scenario Macerata si candida ad essere tra le tre città che potranno accedere, tramite uno specifico bando, in scadenza il 31 marzo, veicolato dalla Regione Marche relativo agli “Investimenti Territoriali Integrati” (ITI) finalizzati al sostegno delle "Strategie di sviluppo urbano sostenibile", a importanti risorse europee – 19 milioni di euro - messe a disposizione dal POR FESR Marche 2014 – 2020 / POR FSE Marche 2014-20.
Da sottolineare che in questa direzione il Comune è già attivo. Recentemente, infatti, ha partecipato al bando della Presidenza dei Ministri che prevede finanziamenti rivolti ad interventi di riqualificazione delle arre urbane degradate, presentando il progetto relativo al recupero dell’ex Gil e della riconversione del capannone Rossini attraverso OWL – Open Working Lab, per la rigenerazione urbana dell’area che gravita intorno a viale don Bosco ed è pronto a presentare un’altra proposta e partecipare a un nuovo bando ministeriale che dovrebbe essere pubblicato alla fine di gennaio.

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