una vita messa in pausa da un antibiotico
Lunedì primo gennaio, con un lungo post su Facebook, Fabrizio Gentili rompe il silenzio social che si era imposto per affrontare privatamente la situazione paradossale a cui, a luglio 2022, è stato condannato dopo aver assunto un antibiotico come da prescrizione medica.
“Voglio raccontarvi il mio anno e mezzo di dolore” con queste parole Fabrizio decide di gridare al mondo la sua storia: l’obiettivo è quello di cercare un appiglio nel baratro in cui il sistema sanitario lo ha abbandonato, lasciato a se stesso, solo con l’amore e il supporto della sua famiglia e dei suoi cari. La vita di Fabrizio è cambiata all’improvviso, con dei dolori lancinanti ai tendini che lo hanno costretto ad immobilizzarsi e a mettere in pausa la sua vita: ha rinunciato allo sport, al lavoro, alla sua indipendenza e ancora oggi gli è impossibile fare piccole azioni quotidiane.
Una vita che oggi non può più essere chiamata vita, ma che nessuno sa riportare ad una condizione quantomeno dignitosa. L’effetto collaterale che lo ha colpito è una grave reazione invalidante, motivo per il quale tra il 2017 e il 2019 l’EMA e l’AIFA hanno allertato medici e operatori sanitari disponendo una restrizione nell’uso degli antibiotici fluorochinoloni.
“Da oggi ho deciso di iniziare a riutilizzare i social […] perché se anche ci fosse 1 speranza su 1000, da matematico, quell’evento non è impossibile, è solamente poco probabile… […] per me salvare anche una persona da questo inferno significherebbe che ne è valsa la pena.”
Le parole di Fabrizio hanno messo in moto un ciclo continuo di affetto e solidarietà da parte di conoscenti, amici e compaesani; da quando la sua storia è diventata pubblica sono stati tantissimi i messaggi di alunni ed ex alunni arrivati allo stimatissimo professore che da 20 anni trasmette la sua grande passione per la fisica e la matematica. Tutti i commenti pubblici hanno dimostrato la grande vicinanza della comunità e anche il grande amore con cui Fabrizio ha sempre svolto il suo lavoro; i suoi studenti, anche a distanza di anni, ricordano le sue lezioni brillanti, gli esperimenti sbalorditivi condotti nel laboratorio di fisica, il suo essere sempre vulcanico e coinvolgente in classe: “è semplicissimo!” con questa esclamazione di solito iniziavano le sue spiegazioni.
L’affetto per Fabrizio è arrivato con un’ondata travolgente sui social e sono state istituite anche delle iniziative concrete per aiutarlo nella sua battaglia, affinché si trovi una soluzione per la condizione incredibile a cui oggi è costretto.
La speranza è quella di poter trovare un lieto fine alla sua storia e far ritornare di nuovo Fabrizio tra i banchi di scuola, ai convegni sulla scienza, alla guida dell’auto o in palestra, finalmente guarito dai dolori che gli impediscono di dedicarsi alle sue passioni e alla sua famiglia.
Di seguito lasciamo ai nostri lettori il link alla raccolta fondi a cui molti stanno contribuendo per permettere a Fabrizio di guarire:
https://www.gofundme.com/f/aiutiamo-fabrizio-a-guarire?member=31580217&sharetype=teams&utm_campaign=p_na%20share-sheet&utm_medium=copy_link&utm_source=customer&fbclid=IwAR2L37sOyBDYEV-U8U6zv_7_x8Rs6e2kofL7m2rpUWLrSyMDfR7CHBufSP4