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Terremoto1

Sono circa 400 le richieste di sopralluogo inoltrate dai privati e dalle imprese al Comune di San Severino Marche a seguito delle scosse di terremoto di questi giorni. Undici le ordinanze di inagibilità firmate dal sindaco, Rosa Piermattei, e relative sia a fabbricati privati che ad abitazioni e accessori agricoli. Ulteriori provvedimenti hanno riguardato l’ospedale “Bartolomeo Eustachio”, dove sono stati disposti lo sgombero del Cup, Centro unico di prenotazioni, e di tre ambulatori immediatamente trasferiti presso altre stanze senza creare disagi all’utenza, e l’Istituto tecnico tecnologico “Eustachio Divini”.

Qui la Provincia, ente proprietario dell’immobile, ha deciso di effettuare con i propri tecnici ulteriori indagini. Al momento dell’edificio, sito in viale Mazzini, non risulta essere stata interessata solo la parte del seminterrato adibita ad elettrotecnica che è stata utilizzata anche come uscita di sicurezza e dove si sono regolarmente svolti gli esami di riparazione degli studenti.Senza soste l’attività dei tecnici comunali che hanno verificato anche l’asilo nido di via Talpa, la scuola materna ed elementare “Luzio”, il plesso di Cesolo, l’Istituto comprensivo “Padre Tacchi Venturi”, le strutture museali e alcuni monumenti. Infinito, inoltre, anche l’elenco delle verifiche da effettuare nelle chiese, nei castelli e nelle torri del territorio, alle fonti storiche e alle pitturette. “Le famiglie che occupavano gli immobili dichiarati totalmente inagibili sono undici complessivamente – sottolinea il primo cittadino, Rosa Piermattei – Per tutte sono stati trovati alloggi in autonoma sistemazione ma di ora in ora stanno aumentando le richieste di aiuto tanto che è sempre più difficile rispondere tempestivamente alle domande di sopralluogo. Al momento ci siamo concentrati sulle situazioni più critiche e siamo a metà dell’opera. Stiamo vivendo una situazione di estrema emergenza ed è per questo che ci siamo prontamente rivolti al Prefetto, al Dipartimento della Protezione Civile della Regione Marche, al Provveditorato regionale alle Opere Pubbliche, al comando provinciale dei Vigili del Fuoco e, per le scuole, anche al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”.
Il Comune di San Severino Marche ha istituito fin dalla notte successiva alla prima violenta scossa di terremoto ben cinque centri di ritrovo aperti a chi non aveva più una casa ma anche a chi voleva trascorrere una e più notti in strutture sicure.

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