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28-10-2021 Chiudete per qualche secondo gli occhi, immaginate di coricarvi a letto come tutte le sere dopo aver cenato con la vostra famiglia

magari avete litigato anche per qualche stupidaggine e ora prima di chiudere gli occhi pensate a tutte le faccende che il giorno dopo dovrete fare.
Fissate il soffitto bianco elencando tutte le cose che vorreste cambiare delle vostra vita e chiudete gli occhi inconsapevoli che proprio la vita dopo qualche ora avrebbe cambiato voi.
30 Ottobre 2016 la terra che trema forte una data incancellabile, una cicatrice insanabile che ha spaccato l’Italia centrale e che continua a sanguinare.
Una scossa di magnitudo 6.5 ha fatto cadere le certezze di moltissimi Italiani che nel giro di qualche istante si è trovata senza più niente.
Macerie fatte di amore e sudore, macerie a cui tutti noi abbiamo assistito inermi davanti alla tv pregando che ad ogni mattone spostato qualcun altro si sarebbe salvato.
È proprio da questo scenario desolato che voglio partire perché è proprio dal deserto più assoluto che finalmente tra le crepe del dolore sboccia un bellissimo fiore pieno di speranza e colore : “Il sorriso nel parco” di Massimo e Rita di Mulo.
Una domenica di sole mi avvio verso il Parco nazionale dei sibillini ad Amandola Via Calvaresi n 3 (FM),davanti ai miei occhi una spianata verde ,mandrie di cavalli, mucche e pecore; Il Vettore fa capolino tra le nuvole sembra di stare in paradiso.
Ad accogliermi una bellissima donna con occhi verdi come i prati che mi circondano e un sorriso che riscalda il cuore ..E’ Rita Bertolone.
Mi racconta la sua vita ,il terremoto che ha reso la sua casa inagibile e vive con la sua famiglia ancora a distanza di 5 anni dentro una Mapre (modulo abitativo) le stalle crollate sostituite da quelle verdi provvisorie e che suo marito Massimo sosteneva non erano idonee per quelle montagne dove non solo la neve appare puntuale e tanta ma si fanno sentire anche fortissime raffiche di vento.
Infatti nel Febbraio 2020 il forte vento ha spazzato via le stalle, sono allevatori di pecore Lacaune razza francese con poca lana e destinate alla produzione di latte in Francia la usano per il famoso Roqueforte.
In quel periodo le pecore gravide stavano partorendo e gli agnelli purtroppo morivano di freddo ,una grave perdita per l’azienda messa più volte in ginocchio.
In questi casi si ha voglia di mollare tutto perché il tunnel che si sta percorrendo si misura non in Km ma in anni.
Si ben 5 durissimi anni.
Eppure Rita il suo immenso sorriso e le figlie Laura e Debora, queste due ragazze come ci spiega hanno deciso di lasciare due lavori sicuri per aiutare la mamma e si sono immerse in una nuova avventura.
Rimboccandosi le maniche hanno deciso di “Ricominciare” partire non da zero ma sotto zero, ed hanno creato una mini baita dove non solo producono ricotta e pecorino che in realtà facevano da 15 anni.
Hanno seguito un corso con la signora Rosanna De Vincentis, dell’accademia della bontà del latte di Ascoli Piceno che in 4 giorni dalla mattina alla sera ha insegnato loro 10 tipi di lavorazioni.
Quindi ora hanno dei prodotti che in zona non esistono tipo: caciotta stracchinata , provola di pecora che fila come una mozzarella, formaggio pecorino che già facevano, crema di pecorino piccante adatta per paste e crostini, formaggio tipo taleggio e tipo brie a cui hanno dato i loro nomi, ricotta dolce delicata e cremosa.
Massimo invece si occupa della produzione di carne : arrosticini, bistecchine di lombata di pecora ecc..
E’ il momento di salutarci, l’abbraccio viene spontaneo e stringo quella mano forte messa a dura prova dal grande lavoro, guardo quei grandissimi occhi verdi che hanno visto troppo eppure vedo una distesa di pace e serenità e che dire il suo sorriso rimarrà impresso nel mio cuore, ora ho capito perché IL SORRISO NEL PARCO.
Mi raccomando… A breve prossima apertura e tutti a far visità a quel magico luogo.
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