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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Durante l’anno sono stati raggiunti “buoni risultati” ma la Corte d’Appello di Reggio Calabria è ancora interessata da “serie carenze di organico”. E’ quanto rilevato dalla presidente facente funzioni della Corte d’Appello di Reggio Calabria, Olga Tarzia, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario che si è svolta nell’auditorium della Scuola Allievi Carabinieri “Fava -Garofalo” della città calabrese. In particolare, nella sua relazione Tarzia ha evidenziato “serie carenze di organico, che hanno interessato in modo molto severo la Corte d’Appello, con scopertura di oltre il 50% della pianta organica, con inevitabile coinvolgimento degli uffici di primo grado e dai quali è stato purtroppo necessario prelevare costantemente unità”. La Sezione Civile della Corte nonostante la “contratta ed esigua dotazione organica” ha “comunque ridotto le pendenze totali – ha spiegato – dal 30 giugno 2022 al 30 giugno 2023 da 4.588 a 4.300 procedimenti. Le Sezioni Penali, con organico ridotto di oltre la metà rispetto alla previsione tabellare – ha proseguito -, hanno trattato processi anche di particolare complessità, in specie di competenza della DDA e cosiddetti maxi, senza incorrere in scadenze dei termini di custodia cautelare, con apprezzabile abbattimento dell’arretrato”.
Per la presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria, quindi, nel distretto c’è “una situazione di costante ed endemica emergenza, rispetto alla quale le esigenze puramente statistiche e quantitative di riduzione dell’arretrato appaiono non solo secondarie, ma pure insidiose perchè ancorate a una visione burocratica. Il confronto tra le pesanti scoperture nel personale di magistratura e le pendenze dei soli procedimenti DDA nel distretto – ha continuato – è preoccupante. Basti pensare che la Corte d’Appello di Reggio Calabria su un organico di 27 consiglieri ha 14 posizioni vacanti a fronte di 188 procedimenti DDA di cui 15 con più di 10 imputati. Complessivamente, i procedimenti penali pendenti nelle due Sezioni penali della Corte sono 7.231, il numero degli imputati è di 9.964 e 290 sono i detenuti”. Per la presidente della Corte d’Appello reggina, i numeri della sezione misure di prevenzione sono “allarmanti”: “208 procedimenti pendenti di cui 98 per misure patrimoniali, 110 per misure personali; 271 per ingiusta detenzione e 5 di competenza della Corte di Assise. Vi è un’assoluta necessità che vengano coperti i posti in organico”, ha aggiunto. La situazione del personale di cancelleria è, invece, “meno drammatica” nonostante “permangano delle scoperture”.
Tarzia si è soffermata anche sull’impegno nel contrasto alla criminalità organizzata. “La ‘ndrangheta ha nel tempo accelerato il proprio sviluppo criminale e ha ampliato la propria forza economica adeguandosi ai mutamenti del mercato”, ha affermato, ricordando che il traffico di stupefacenti continua a essere il “settore operativo d’elezione”. “Che detta attività illecita sia ormai prediletta dalle associazioni mafiose – ha aggiunto – è testimoniato, tra l’altro, dai notevoli quantitativi di stupefacente sequestrato nel Distretto dalla Guardia di Finanza: dal 4 luglio 2022 all’11 maggio 2023 sono stati infatti caduti in sequestro ben 5.167 kg di stupefacente”. Sul piano del contrasto alla criminalità organizzata e comune, il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria Gerardo Dominijanni si è soffermato, tra l’altro, sul ruolo dell’opinione pubblica. “Iniziative di legalità – ha affermato – non possono iniziare e concludersi nelle aule giudiziarie, bisogna essere presenti nelle scuole e nelle comunità”. In base ai dati presentati nella relazione, nelle procure di Reggio Calabria, Locri, Palmi e nella procura per i minorenni nel 2023 sono stati iscritti in totale 10.987 procedimenti contro noti e 8.446 procedimenti contro ignoti.

foto: xa5/Italpress

(ITALPRESS).

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