MILANO (ITALPRESS) – E’ un disco sulla libertà di cambiare idea, “L’inizio”, il nuovo album in studio di Biagio Antonacci realizzato con alcuni storici collaboratori come Michele Canova e Placido Salamone e altri nuovi nuovi come Simonetta e Zef, in uscita venerdì 12, a 5 anni da “Chiaramante visibili dallo spazio”. “Si cambia idea quando si ha l’intelligenza e la capacità di farlo. E’ difficile cambiare idea perchè la gente è convinta che quando si prende una direzione deve mantenerla sempre, invece è bello capire che nel percorso della vita ci sono tante variabili che ti fanno essere più o meno coerente anche con te stesso”, racconta Antonacci sul significato del disco che si compone di 15 brani tra cui anche “Seria”, “Telenovela”, “Tridimensionale” in collaborazione con Benny Benassi, e la nuova versione di “Sognami” con Tananai e Don Joe nata un anno fa nella serata cover dell’edizione 2023 del Festival di Sanremo. “Questo nuovo album è un mix di pensieri che ho raccolto nella mia vita. Il cantautore prima di scrivere, vive ed essendo il 16° è un album consapevole ma in cui sento un’energia primordiale, qualcosa di diverso”, racconta Antonacci che per la seconda volta nella sua carriera pubblica in un suo disco un brano che non porta la sua firma, dandogli anche l’onore di fare da title track all’intero album. Dopo Paolo Conte è toccato a Giorgio Poi, definito dallo stesso Antonacci un “giovane cantautore delicato con gli occhi aperti al futuro”. Racconta l’autore di “Liberatemi”: “Ho detto a Giorgio: scrivi sul fatto che diventerò padre nuovamente (Carlo, il suo terzo figlio è nato nel 2021, nda) perchè se lo faccio io rischio di diventare patetico. Lui ha scritto e mi ha mandato il pezzo con un messaggio sul cambiamento che ancora conservo e che riassume molti dei contenuti del disco. Io a mia volta l’ho dedicata a mio figlio in un passaggio generazionale molto bello, un giro circolare molto bello come nella filosofia orientale: un ragazzo di 35 anni scrive a me che ne ho 60 per parlare di un bambino che allora aveva zero anni”. Altri temi dei brani sono le relazioni basate sull’egoismo (‘Lasciati pensarè), l’eccessiva confidenza frutto delle relazioni virtuali che porta con sè l’invito a farsi rispettare (‘Non diamoci del tù), le dipendenze emotive (‘E’ capitato), il tempo che passa e non torna (‘Evocò). Un album, continua Antonacci, “che è l’inizio del viaggio di un uomo libero di fare ciò che vuole”. “Nella vita – dice il cantautore di Rozzano – sono stato parsimonioso e oggi mi posso permettere di decidere cosa fare e non fare, anche se fare o meno una tournèe. La libertà è importante per un artista, se un uomo non è libero sarà sempre sottoposto a incursioni non veritiere”.
E proprio a proposito di tour, a parte lo showcase di presentazione de “L’inizio”, in programma questa sera all’Arci Bellezza di Milano (“Il luogo dove tutto è cominciato perchè – rivela – se mio padre e mia madre non si fossero incontrati lì dove andavano a ballare, io non sarei qui”), non c’è nulla in programma: “Non so dove andrò e cosa accadrà in futuro”. Di certo sa che, al contrario di un anno fa quando partecipò come ospite alla serata cover, quest’anno non sarà sul palo dell’Ariston: “Guarderò il Festival di Sanremo dal divano, Amadeus lo ha fatto diventare una ciliegina sulla torta e mi auguri che non sia il suo ultimo!”.
-foto ufficio stampa Biagio Antonacci-
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