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ROMA (ITALPRESS) – “Il 2023 è stato un anno negativo per il numero delle compravendite residenziali. Stimiamo circa un -10%. Abbiamo, però, registrato un aumento per il secondo anno consecutivo delle compravendite delle seconde case e sono aumentati di un 28% gli acquisti da investimento. Il quadro da un punto di vista è preoccupante ma dall’altro c’è una disamina da fare che credo vada valutata in ottica di politica abitativa. Si parla del numero delle compravendite però ci sono i prezzi e il valore di mercato. C’è un problema soprattutto nelle città metropolitane, come Roma, della distanza tra l’offerta e la domanda. Abbiamo tantissima richiesta ma scarsa offerta di qualità che rende più faticoso l’accesso alla casa”. Lo ha detto il presidente nazionale Fiaip, Gian Battista Baccarini, in occasione del convegno dal titolo “Prospettive del mercato immobiliare: Politiche abitative e sviluppi futuri” organizzato dal Collegio provinciale di Roma della Federazione italiana agenti immobiliari professionisti, presieduto da Silvia Dri.
Secondo Baccarini è necessaria “una sinergia tra pubblico e privato che consenta di riqualificare aree e immobili, edifici vetusti e inutilizzati, anche attraverso l’utilizzo delle risorse del Pnrr, mettendoli a disposizione a canoni calmierati o a prezzi convenzionati. E dei criteri incentivanti di natura fiscale e tecnico-urbanistica, per dare una spinta propositiva al mercato”.
Nel corso della tavola rotonda – cui hanno partecipato tra gli altri anche Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, e Yuri Trombetti, presidente Commissione Patrimonio e Politiche Abitative di Roma Capitale – il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha evidenziato come “si dovrebbe cominciare a fare bene quello che si è fatto male e a fare qualcosa che non si è fatto finora. Al Tavolo del piano casa del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini abbiamo sentito il dato di cento mila case e appartamenti non disponibili tra quelle pubbliche pagate dai contribuenti e potenzialmente a disposizione di chi ne ha diritto. Ecco, gestire con decoro il patrimonio che è a carico dei contribuenti aiuterebbe a risolvere molti problemi. In Italia c’è da gestire meglio il patrimonio edilizio pubblico, c’è da migliorare la collaborazione pubblico-privato, però poi bisogna proteggere quello che ha garantito nella stra grandissima maggioranza l’accesso all’abitazione: la locazione privata, soprattutto quella della proprietà immobiliare diffusa. Se proteggiamo di più e incentiviamo l’accesso all’abitazione, ci garantiamo di non perdere quello che si ha”.
Per Spaziani Testa “è importante mantenere e rafforzare gli incentivi fiscali alla locazione privata, non solo quella diffusa, tipo la cedolare secca, ma poi si può agire sull’Imu che è ancora un forte peso che condiziona le scelte. Perché non dimezzare, se non azzerare, l’Imu almeno per i contratti a canone concordato?”.
“Nei prossimi giorni incontrerò con un mandato del Presidente del Consiglio il Ministro Calderoli e lavoreremo sul tema di Roma Capitale per darle dei poteri, perché pensiamo che questo sia un tema nazionale”, ha rivelato il senatore Andrea De Priamo, introducendo un ulteriore tema di discussione e parlando di “una capitale un po’ chiusa in sé stessa che non è più attrattiva dal punto di vista urbanistico”. E’ necessario invece, per De Priamo, che Roma “torni a essere volano economico, ne trarrebbe giovamento tutta l’Italia”.
Sulla questione delle occupazioni abusive e delle case popolari, l’assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative del Comune di Roma ha parlato della scelta “di puntare su interventi di recupero edilizio che fanno perno su investimenti pubblici e operazioni di partnership pubblico-privato”. “O poniamo, anche all’attenzione governativa oltre che a quella locale, la primaria urgenza di una politica sulla casa, trasversale alle classi sociali, oppure perdiamo questa sfida – ha avvertito -. Ritengo che, a fronte di 900 mila alloggi, non risolveremo le cose cacciando gli abusivi perché rientrano nel sistema da un’altra parte. Dobbiamo affrontare il problema gigantesco a partire dalla realtà, che a Roma è fatta di decine di grandi occupazioni in cui ci sono migliaia di persone che una volta sgomberate non spariscono. È essenziale approfondire il dibattito con la regione e il governo”.

– foto ufficio stampa Fiaip –
(ITALPRESS).

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