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di Giorgio La Bruzzo
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Soddisfatti e pronti più che mai per la sfida. A poche ore dalla fine della cerimonia inaugurale, Parigi si sveglia ancora sotto la pioggia ma le immagini di ieri sera, con la lunga sfilata sulla Senna e lo show che ha coinvolto tutta la città, sono ancora fresche. Per gli organizzatori non c’era biglietto di visita migliore in vista dei 16 giorni di gare che calamiteranno l’attenzione del mondo intero sulla Ville Lumiere. “E’ stato un momento veramente emozionante, dall’inizio di questa avventura l’obiettivo non è mai cambiato, abbiamo voluto un format unico usando come sfondo la città di Parigi e la Senna e nonostante la pioggia credo che la cerimonia sia stata un grande successo – gonfia il petto d’orgoglio Tony Estanguet, presidente del Comitato Organizzatore – E’ stato fantastico vedere sfilare 6800 atleti, sono stati al centro della cerimonia come la Francia e la sua cultura. Abbiamo fatto un buon lavoro e ora siamo pronti per i Giochi”. Anche i feedback sono stati positivi. “Ho parlato con alcune delegazioni, erano molto felici di aver vissuto questo momento. Non è stato facile per la pioggia ma devo dire grazie agli atleti che hanno fatto parte dello show in prima linea”. Anche sotto il profilo della sicurezza è filato tutto liscio sebbene i timori non mancassero, specie dopo l’attacco alla rete ferroviaria della notte prima. “Molti pensavano che non si sarebbe potuta fare una cerimonia all’aperto e invece è stato un evento sicuro – ribatte Estanguet – La prefettura, la polizia, il Ministero degli Interni francese hanno svolto un lavoro fantastico. Ci abbiamo lavorato 4 anni, la sicurezza è stata sempre la nostra priorità ed è stata altissima”. Gli organizzatori incassano anche i complimenti del Cio (“Abbiamo cercato di fare le cose fuori dal coro e ci siamo riusciti, Tony non ha mai mollato e ha messo in atto la sua visione nonostante le difficoltà”, l’elogio di Christophe Dubi, direttore esecutivo per i Giochi), ed è contento della riuscita anche Thomas Jolly, che fa spallucce anche davanti ad alcune critiche, come quelle sorte per l’immagine di Maria Antonietta con la testa mozzata. “I Giochi Olimpici e la loro cerimonia hanno un senso politico, nel senso greco di riunire tutta la città, il continente, il mondo – replica il direttore artistico della cerimonia – L’idea non è di essere sovversivi o prendere in giro, siamo un grande noi e ieri abbiamo messo in scena inclusione, solidarietà, cose di cui abbiamo bisogno. Abbiamo cercato di evocare la rivoluzione francese con un codice teatrale. Non era un messaggio di divisione ma di amore”. Jolly sottolinea anche la scelta fatta per Aya Nakamura (“è un’artista immensa, che può fare veramente brillare la Francia in tutto il mondo col suo linguaggio, per questo abbiamo deciso di farla cantare davanti all’Institute de France”) e soprattutto rende omaggio a Celine Dion, tornata a esibirsi dopo una lunga assenza. “Volevamo far sentire l’inno all’amore di Edith Piaf e sin dall’inizio avevamo pensato a lei. In un primo momento il suo entourage ci aveva detto di no a causa della sua salute ma l’idea è rimasta sempre e quando si è sentita meglio ha voluto partecipare. Voleva cantare sulla Torre Eiffel e l’ha fatto”. Non tutto è andato per il meglio, come la gaffe sulla Corea del Sud o la bandiera dei cinque cerchi issata al rovescio. “E’ stato un peccato ma sono cose che possono succedere”, ha minimizzato il portavoce del Cio, Mark Adams.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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