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ROMA (ITALPRESS/AZ SALUTE) – Nove italiani su dieci ritengono che la sanità pubblica rappresenti una priorità strategica per il Paese e che sia necessario un aumento del suo finanziamento, mentre un buon 56% denuncia le disparità di intervento sanitario tra le diverse Regioni: aree del Paese avvantaggiate da una migliore assistenza, altre con una sanità che crea problemi ai cittadini, fenomeno che aumenta la migrazione passiva, soprattutto dal Meridione verso realtà sanitarie in particolare del Nord ed estere, con un sostanziale travaso di risorse finanziarie dalle regioni più deboli alle più forti. Da un sondaggio IPSOS sulle aspettative degli italiani per un nuovo Servizio Sanitario Nazionale, presentato a margine dell’incontro “Inventing for live, Health Summit”, promosso da MSD Italia, emerge, anche, che tra le priorità degli italiani in tema di salute figurano un maggiore impegno per i Pronto Soccorso e i Servizi di emergenza, una buona assistenza ospedaliera, il riconoscimento dell’importanza dei medici e dei pediatri di famiglia, mentre si osserva un calo di interesse, rispetto al 2021, sulla prevenzione, un dato che non può non preoccupare. O gli italiani sottovalutano la prevenzione, o le campagne informative non funzionano come dovrebbero.
Di particolare interesse il dato riguardante il coinvolgimento dei pazienti nei processi decisionali di cura, che supera l’80% degli intervistati, ma solo la metà di questi ritiene che non venga data la giusta attenzione ai loro bisogni specifici nel percorso diagnostico-assistenziale.
Le associazioni di pazienti potrebbero fare di più? Ne è convinto il 53%, mentre il 63% ritiene che queste associazioni siano generalmente presenti a favore dei pazienti.
Le vaccinazioni? Quasi 8 italiani su 10 affermano che salvino la vita, credono nella scienza e sostengono che la profilassi vaccinale sia importante per proteggere anche chi non può vaccinarsi. E onde migliorare le coperture, auspicano un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia e dei pediatri e una migliore e più incisiva comunicazione.
Nettamente in maggioranza la quota degli italiani favorevole a un maggior coinvolgimento delle farmacie nelle vaccinazioni (78%), mentre il 28% cita come principale fonte di informazione sulla salute il medico di famiglia, seguito da TV (26%) e internet (17%), quest’ultima però, nel corso degli anni ha perso di rilevanza, perdendo, rispetto all’analisi del 2021, ben 8 punti percentuali.
In merito alla trasformazione digitale e all’intelligenza artificiale, la preoccupazione degli italiani è l’incremento dell’assenza di contatto umano.
Alto è il riconoscimento dello sforzo di Ricerca & Sviluppo messo in campo dalle aziende farmaceutiche nella lotta al Covid-19 e quasi 7 Italiani su 10 ritengono che Il settore farmaceutico possa rappresentare uno stimolo per la ripresa dell’economia e ritengono che lo Stato debba investire di più nell’assistenza farmaceutica pubblica.
“Noi ci siamo! Siamo pronti a fare responsabilmente la nostra parte per costruire, insieme, un futuro in cui nessuno resti indietro. Occorre Inventare per la Vita, perchè la salute conta e la vita in buona salute non è mai abbastanza”, sostiene Nicoletta Luppi (nella foto), presidente e amministratrice delegata di MSD Italia.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, riprende quanto detto da Nicoletta Luppi: “La salute conta – dice – e il Governo sta cercando di invertire la rotta con una trasformazione radicale della sanità per il benessere di salute degli italiani. In merito alla drammatica situazione delle liste d’attesa, il ministro conferma la destinazione di fondi alle regioni e addebita alla carenza della medicina territoriale, il problema dell’intasamento dei Pronto Soccorso, mentre sottolinea l’importanza di fare ricerca e innovazione. “Promuovere la ricerca e la produzione di nuovi farmaci è basilare per la salute dei cittadini”, sostiene. Schillaci si sofferma anche sull’importanza della prevenzione, che definisce il pilastro di ogni sanità.
Per Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, il nostro è un Paese con grande attrattiva per il settore farmaceutico, un settore che “crescerà al top tra i Paesi europei”.
Per Rob Davis, Chairman e CEO di Merck & Company, l’innovazione farmacologica non solo porta risultati importanti in termine di salute, ma ha anche tangibili effetti positivi sulla crescita economica di un Paese, con la creazione di nuovi posti di lavoro, aumento della produttività, conseguenti risparmi nella spesa sanitaria, buon impatto sulla bilancia commerciale, tutti fattori che contribuiscono al benessere economico generale della società.
Lo scorso anno, l’Unione Europea ha avviato la prima revisione completa dell’intero quadro legislativo farmaceutico: la “EU Pharmaceutical Strategy”.
“Si tratta di una revisione importante – commenta Louise Houson, presidente Core Europe & Canada Region di MSD International – e siamo pronti a collaborare per migliorare l’ecosistema farmaceutico e la competitività dell’Europa. Sosteniamo pienamente gli obiettivi EU: garantire ai pazienti di tutta Europa un maggiore accesso ai farmaci e ai vaccini e rafforzare il contesto europeo per l’innovazione dei trattamenti di domani”.

– Foto Msd Italia –

(ITALPRESS/AZ SALUTE).

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