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Miriam Leone “Oriana Fallaci è ispirazione per le nuove generazioni”

ROMA (ITALPRESS) – Nel titolo della serie “non c’è il nome di Oriana perchè Miss Fallaci diventerà Oriana: è una sorta di racconto di formazione di una giovane ragazza che tra i venti e i trent’anni cerca se stessa affermandosi nel suo lavoro, nella sua passione che è quella di scrivere. Noi siamo andati in maniera ossessiva a cercare delle immagini di Oriana di quel periodo perchè la serie è ambientata negli anni Cinquanta e abbiamo fatto un lavoro quasi archeologico. Intercettare come parlasse Oriana Fallaci in quel periodo non è stato facile. E’ stato un lavoro molto avventuroso, molto rischioso, anche per il look della serie, un pò stile ‘La fantastica signora Maisel’. Speriamo di aver restituito la forza della sua gioventù, la sua freschezza e che la sua figura possa veramente ispirare le nuove generazioni a pensare di poter realizzare i propri sogni con le proprie azioni, credendoci fino in fondo, senza pensare che tutto arrivi da uno smartphone. Ai ragazzi potrebbe piacere perchè la serie racconta i timori, le frustrazioni, le sconfitte, i nervosismi, le ansie, le depressioni e le urla di una ragazza nei suoi vent’anni”. Così l’attrice siciliana Miriam Leone oggi alla Festa del cinema di Roma, durante la conferenza stampa della serie “Miss Fallaci”, incentrata sulla vita della scrittrice e giornalista Oriana Fallaci.
“Oriana si definiva prima di tutto fiorentina. E il fiorentino ha sempre messo l’umanesimo al centro. Anche io come lei ho avuto diversi fallimenti nella vita, ma ho sempre cercato di trasformare la frustrazione del fallimento in qualcosa di buono, senza guardare al fallimento come a una sentenza definitiva. Nella vita non devi lasciarti abbattere, e nella serie questo emerge bene. Nelle pagine di Oriana c’è tutta l’indagine chirurgica spietata di cosa significhi essere umani, è un continuo conflitto tra sconfitte e vittorie”, ha aggiunto Leone, che si è espressa anche sul noto carattere duro della scrittrice e sulla sua femminilità: “Non ho la presunzione di poter dire perchè Oriana sia diventata più dura con il tempo. Credo che l’ingiustizia della guerra sia una delle grandi problematiche che viveva. Oriana diceva che la guerra è un aborto rimandato di vent’anni, che si mandano a morire i figli in guerra. Noi raccontiamo l’età dell’innocenza, ma aver perso il suo bambino e aver perso il suo primo amore possono essere le cause della sua durezza. Non permetteva a nessuno di essere meno che onesto e di non essere un eroe. E poi intorno aveva un mondo ostile che non le perdonava di essere una femminista solitaria. Inoltre aveva il coraggio di essere un’autrice e scrittrice internazionale. Ed era una donna graziosa che non rinunciava alla propria femminilità”.
Secondo Leone, la Fallaci “è stata un’eroina romantica che non permetteva vie di mezzo, faticosissima per le persone che le stavano intorno. Ma la sua durezza era sicuramente figlia della guerra. Questi sono personaggi che come attrice ti rubano l’anima. Ho cercato di indagare il suo modo scontroso e e un pò fiorentino di voler essere adorabilmente polemica e libera”. Un’ultima considerazione di Leone riguarda le posizioni di Oriana Fallaci avuto dopo gli attentati dell’Undici settembre 2001: “La rabbia e l’orgoglio ha creato una sorta di damnatio memorie su Oriana, ma lei è stata una grande intellettuale del Novecento, e non va mai dimenticato: non si improvvisava mai per quello che non era, anche se aveva sempre l’elmetto”.

foto: xp2/Italpress

(ITALPRESS).

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