MILANO (ITALPRESS) â I carabinieri del Comando Provinciale di Monza Brianza e degli altri comandi dellâArma competenti per territorio, hanno eseguito unâordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 8 persone, 3 di nazionalitĂ italiana e 5 egiziana, gravemente indiziate di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, corruzione per un atto contrario ai doveri dâufficio, corruzione di persona incaricata di un servizio pubblico, truffa ai danni del Ssn e falsitĂ ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessitĂ . Le indagini hanno portato alla luce un vasto traffico di medicinali oppioidi, acquisiti mediante prescrizioni false rilasciate dietro compenso da un medico compiacente e infine immessi nel mercato illecito delle sostanze stupefacenti. Lâindagine, avviata a ottobre 2023, ha preso spunto da una segnalazione effettuata a un militare della stazione Carabinieri di Seveso da parte di un farmacista del luogo, insospettito da una cliente che doveva ritirare i medicinali esibendo due prescrizioni rilasciate a nome del proprio compagno e di un amico dello stesso. Dalle verifiche è stato accertato che i due pazienti non risultavano assistiti dal medico di base in questione e che, solo dallâinizio dellâanno, questâultimo aveva compilato oltre 750 ricette per oltre 1.300 confezioni, considerate solo quelle ritirate nel territorio regionale. Grazie allâanalisi dei dati del traffico telefonico, allâacquisizione di filmati di video sorveglianza sulle farmacie visitate, sono stati acquisiti i primi indizi sullâidentitĂ di alcuni presunti complici. Il quadro indiziario che ne è derivato configura lâesistenza di due distinti gruppi criminali che, in reciproca concorrenza tra loro, usufruivano della disponibilitĂ dello stesso medico di base, con ambulatorio in un Comune della provincia di Milano, a garantire stabilmente la fornitura di centinaia di ricette dematerializzate recanti la prescrizione di farmaci contenenti ossicodone e tramadolo, intestandole a terzi pazienti risultati ignari e quindi estranei ad ogni responsabilitĂ . I farmaci, derivati dellâoppio, venivano cosĂŹ ritirati da alcuni degli arrestati in numerosissime farmacie del Nord Italia, individuate nel corso delle indagini tra le province di Monza e della Brianza, Milano, Pavia, Varese, Como, Novara, Bologna, Firenze, Parma, Modena, Vicenza e Bergamo. I medicinali venivano ritirati dagli indagati senza sostenere alcuna spesa, in quanto interamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Gli episodi oggetto di indagine hanno contemplato il ritiro di oltre 70.000 pastiglie, vendute al dettaglio tra i 20 e i 30 euro cadauna ovvero in confezioni a un costo di oltre 70 euro, per un giro dâaffari stimato in oltre un milione e con un danno complessivo per il Ssn ammontante â nei soli casi emersi â a 120mila euro. Al medico, veniva corrisposto un compenso di svariate decine di euro per ciascuna ricetta, stimato in misura variabile in ragione dellâentitĂ di ogni singola commessa.
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Foto: Carabinieri Monza e Brianza