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PALERMO (ITALPRESS) – Il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, è stato ricevuto in visita nella sede dell’Ordine dei giornalisti Sicilia, in via Bernini, nel capoluogo siciliano. Accolto dal presidente dell’Ordine Roberto Gueli, dal vicepresidente Salvatore Li Castri, dal consigliere nazionale Giulio Francese, il prefetto ha visitato la villa di via Bernini, bene confiscato alla mafia e assegnato ai giornalisti nel 2010.
“Per me è un godimento stare qui in via Bernini – ha detto il prefetto -. Il pensiero che in queste stanze, in questa zona, si sono aggirati dei figuri che tanto male hanno fatto a questa terra e a questo nostro Paese mi emoziona. Mi emoziona il fatto che a questi figuri si sia sostituito questo santuario della libertà, perchè in ultima analisi il contrasto alle mafie è una lotta di liberazione e questo immobile simboleggia una vittoria importantissima in questa lotta di liberazione. Mi piace immaginare che all’oscurità di questi figuri che hanno camminato in queste stanze si è sostituita la luce dell’informazione, un santuario della democrazia”.
Nel corso della sua visita, Mariani ha anche visitato la mostra “Testimoni di verità”, dedicata ai giornalisti uccisi dalla mafia, curata dal giornalista Franco Nicastro, consigliere regionale dell’Ordine. Il prefetto ha dunque parlato del suo rapporto personale con il giornalismo “un rapporto che risale all’adolescenza. Sono un divoratore di carta stampata e il rapporto con il giornale è insostituibile. Ci tengo a precisare il rapporto con la carta stampata. E’ chiaro che oggi leggo i giornali anche dal telefono e dal tablet, ma rimango fedele ai giornali di carta e continuerò a farlo finchè questi esisteranno”.
Al prefetto Mariani è stata consegnata una targa in ricordo della visita.
– foto ufficio stampa Ordine dei giornalisti Sicilia, da sinistra Li Castri, Gueli, Mariani e Francese –
(ITALPRESS).

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