CAGLIARI (ITALPRESS) – “Parliamo di un settore strutturato, con un imponente montante economico e che però ha una vulnerabilità a battito d’ali di farfalla. Quattro missili fanno diventare un’area del pianeta poco raccomandabile e, immediatamente, il 40-50% del traffico che passava da lì decide di circumnavigare l’Africa. Fare il giro dell’Africa non è banale per costi e tempi, ci cambia completamente uno scenario. Leggere quelle che possono essere le conseguenze per noi è importantissimo e c’è immensa gratitudine per questo lavoro”. Così il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, Massimo Deiana, aprendo oggi a Cagliari la conferenza stampa di presentazione del Rapporto sull’Economia del Mare curato da Srm – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno di Intesa Sanpaolo. Lo studio rivela come dalla Blue Economy la Sardegna riceva un valore aggiunto di 2,4 miliardi di euro, ovvero più del 7% del totale della Regione, e di come nei porti dell’Isola siano state ben 21 milioni le tonnellate di merci movimentate solo nel primo semestre del 2024, registrando un +6,2%.
A introdurre la parte tecnica della presentazione è stato il general manager di Srm Intesa Sanpaolo, Massimo Deandreis: “Gran parte dell’economia italiana ruota intorno al mare e all’economia marittima. Non dimentichiamoci poi che la maggior parte dell’import ed export passa via mare. Per questo un gruppo bancario come Intesa Sanpaolo monitora questi fenomeni. Guardando all’economia marittima si capisce quello che accade a livello internazionale, perchè il 90% del commercio mondiale si muove via mare. Le stime ci dicono che anche nel 2024 e 2025 avremo un’ulteriore crescita: raggiungeremo i 12,6 miliardi di tonnellate spostate via mare”. A spiegare i numeri relativi alla Sardegna è stato Alessandro Panaro, direttore studi di Srm: “Il 91% dell’interscambio commerciale della regione viaggia via mare. Il traffico passeggeri cresce del 10%, con le crociere che registrano un aumento del 70%”. E ancora: “La Sardegna conta la presenza di quasi 2.700 imprese della filiera logistico-portuale, per un totale di 15 miliardi di euro”. Dati incoraggianti per Massimo Deiana: “Gli scali marittimi sardi sono spinti da investimenti infrastrutturali per oltre 600 milioni di euro nel quinquennio 2024-2029, contribuendo a generare a loro volta una spinta propulsiva al comparto marittimo nazionale”. Stefano Cappellari, direttore regionale di Intesa Sanpaolo per Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna, annuncia un importante investimento del gruppo per l’Isola: “Per l’economia del mare e per il turismo in Sardegna abbiamo messo a disposizione 2,4 miliardi di euro entro il 2026”.
Ottimi i numeri di Cagliari, confermato principale porto commerciale della Sardegna con 29,1 milioni di tonnellate nel 2023, nonchè primo porto crocieristico nella regione con 334mila passeggeri nel 2023 e un +76,5% nei primi 6 mesi del 2024. Bene anche il traffico Ro-Ro, soprattutto con navi che trasportano Tir e rotabili per un +11,6% nei primi 6 mesi del 2024, mentre è +63,2% sui container e +11,6% sulle rinfuse liquide. I porti sardi rappresentano il 9% del totale nazionale, sia per tonnellate di merci che per passeggeri. Viaggiano bene anche le Zone economiche speciali: sono oltre mille le domande presentate in Sardegna nell’ultimo anno per accedere al credito di imposta.
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