CAGLIARI (ITALPRESS) – “Come nell’economia di una famiglia il primo modo per dare risposte è avere i conti in ordine. L’ultima finanziaria ci da questo. Cito i tre certificatori Standard and Poors, Moody’s e Fitch. Per quest’ultima la Sardegna ha un rating superiore allo Stato a cui appartiene, è un unicum. Questo da garanzie. L’istituto Tagliacarne ha certificato la crescita nel 19-22 del reddito pro capite più che in Lombardia. L’occupazione in Sardegna è in crescita, non solo quella stagionale, ma anche quella stabile, l’occupazione femminile e quella giovanile. Questa è la Regione che consegnamo all’esito dei cinque anni, la legislatura più complessa della storia autonomistica, in particolare per la pandemia”. Così il presidente della Regione, Christian Solinas, nella conferenza stampa di fine anno a Villa Devoto. “Per numeri siamo la Regione che ha affrontato meglio la pandemia – ha aggiunto – molte delle mie ordinanze sono diventate modelli nazionali e europei, come il passaporto verde diventato poi green pass”. E ancora: “Siamo soddisfatti? No, si poteva e si deve fare meglio. Esiste un tempo tra destinazione programmatica e la funzione delle risorse, è uno dei nodi e dei temi da affrontare quello della burocrazia”. Sul tema della burocrazia Solinas sottolinea l’assunzione di 3mila risorse uma e per migliorare l’amministrazione pubblica: “Ho fortemente voluto che si tornasse ai concorsi pubblici. C’è poi il comparto sanitario dove quando sono arrivato da dieci anni non c’era turnover e da una riforma che accentrava sui grandi poli ospedalieri le prestazioni sanitarie. Nonostante il covid ho portato un percorso di riforma che ora è avviato, ma si deve scontrare con criticità indipendenti dalla Regione. E’ un problema italiano e, anzi, dell’occidente europeo. Hanno programmato male il numero di specialisti da mettere a sistema. E’ un tema enorme. Noi abbiamo chiesto al governo un ripensamento sul numero chiuso in medicina e abbiamo messo in campo il più alto numero di borse mai messo in campo per attrarre i giovani”.
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