VENEZIA (ITALPRESS) – L’acqua, per un futuro luminoso di Venezia. Il turismo, perchè Venezia è vita, è fatta di persone e resta una civitas funzionale. Ovvero: le fragilità della Città sono, a ben guardare, la sua corazza e la risposta alle sfide della Venezia di domani. E’ il messaggio lanciato dal Panel “Venezia & l’Arsenale: una lunga storia di resilienza e innovazione”, appuntamento di questa mattina, nella seconda giornata di lavoro del “Forum delle possibilità Sumus aqua, l’intelligenza dell’acqua rigenera Venezia”, voluto da Hélène Molinari, fondatrice e presidente di Sumus, movimento indipendente di cittadini impegnati a livello internazionale per un futuro migliore da un punto di vista ambientale, che pensano alla città lagunare come nuovo hub di eccellenza dell’ “Oro blu” di domani.
Nella casa di The Human Safety Net, alle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco, il panel, cui hanno preso parte Corrado Fisher, Aertre Save, che ha parlato di rigenerazione del paesaggio; lo storico Alberto Toso Fei, che ha illustrato le grandi innovazioni di Venezia del passato (la punteggiatura o il corsico, giusto per fare due esempi) e di una lingua cui dobbiamo neologismi noti nel mondo (“Arsenale”, “Ciao”); Maria Claudia Pignata, VeniSIA, che si concentrata sul futuro della Città; l’assessore al Turismo del Comune di Venezia Simone Venturini, che ha parlato del presente e di quel che si sta creando oggi per la Venezia di domani.
“Il rapporto con l’acqua ha segnato nei secoli la storia di Venezia, che è stata grande quando ha saputo giocare con la modernità e sfruttare la scienza, facendo anche scelte forti. Oggi dobbiamo fare tesoro di questo passato, ma non come ricordo nostalgico, bensì come proiezione al futuro, parlare di una Venezia contemporanea” ha spiegato l’assessore Venturini, che ha così citato le grandi opere e le innovazioni: “Il Mose, il progetto di innalzamento delle rive, le fognature (mai esistite a Venezia), la cinturazione della Basilica contro l’acqua alta, o l’ospedale Al mare del Lido: Venezia sta sviluppando del Know how scientifico che è già modello in tutto il mondo”, per città, ad esempio, che devono sfidare la potenza dell’acqua. E per dibattere del futuro di Venezia, oggi, si parte anche dai dati che sono stati accumulati: quelli delle presenze turistiche: “Se contiamo 100mila turisti, contiamo anche 100mila persone che entrano in Città per lavoro, studio, per scambio di relazioni e potremmo partire proprio da questi ultimi per ripensare Venezia, come attrattiva e capace: capire cosa serve loro, creare valore aggiunto”.
foto: ufficio stampa Comune di Venezia
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