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MILANO (ITALPRESS) – La Lega B dopo aver varato, lo scorso anno, una riforma strutturale interna per implementare gli incentivi economici ai club che utilizzano under italiani, premialità che ha già trovato corso in questo campionato e verrà ulteriormente implementata nella stagione 2024/25, ha ora formalizzato nuove proposte di riforma alla Federazione per rilanciare il movimento dei giovani calciatori. L’idea è quella di non vanificare gli sforzi fatti in questi anni da parte dei club di B in termini di investimenti sui vivai e centrare l’obiettivo di crescita del movimento calcistico italiano che ha nei giovani il proprio futuro. Da quanto apprende Italpress la Lega B, in un documento inviato nelle scorse settimane a Figc e componenti, e ribadito anche al presidente Gravina nell’assemblea di giovedì, ha proposto infatti una ‘Tax credit vivai’ con incentivi e premialità per le società che investono sugli under con un credito d’imposta da usare anche in più esercizi, individuato in percentuale di quanto investito. Il documento si accompagna al Tax credit infrastrutture, volto a sostenere le società che investono e hanno investito su centri
sportivi e stadi, anche nella consapevolezza che giovani e stadi sono il principale elemento di patrimonializzazione e crescita per i club e per il calcio italiano. I risultati (come detto la Lega B da questa stagione ha già iniziato una politica di incentivazione per i club che utilizzano giovani) premiano il minutaggio degli under. Questa politica di valorizzazione dei giovani, decisa nell’estate del 2022, dal prossimo campionato avrà un ulteriore step e si focalizzerà con ancora maggiori risorse per gli Under 21. Questi incentivi hanno già portato risultati nel campionato di quest’anno in termini di giovani italiani schierati in campo: tre player su quattro sono italiani, otto sono i giocatori convocati nell’Under 21 e il 90% delle rose Primavera è composto da italiani. Nel documento, oltre al pacchetto sui giovani, la Lega B promuove anche maggiori verifiche sulla patrimonializzazione delle società sportive e criteri più stringenti per l’ingresso nel calcio professionistico rispetto a quelle che, varate dal calcio nel passato, non hanno portato ai risultati sperati in termini di sosteniblità economico-finanziaria.
(ITALPRESS).

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