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UniVerde-Noto Sondaggi, per futuro italiani puntano su solare ed eolico

RIMINI (ITALPRESS) – La stragrande maggioranza degli italiani (74%) è contraria a investire sul nucleare da fissione poichè produce scorie pericolose, che restano tali per secoli, ed è giudicato troppo rischioso. Al contrario, sono favorevoli alla fusione nucleare, indicata come più sicura (73%), con minore impatto ambientale (55%) e non produce scorie che restano radioattive a lungo termine (54%). E’ quanto emerge dal rapporto realizzato dalla Fondazione UniVerde e da Noto Sondaggi, i cui dati sono stati divulgati nel corso di un convegno a Ecomondo.
La nuova rilevazione conferma il largo consenso verso l’eolico offshore quale soluzione capace di dare sicurezza energetica al Paese. Per gli italiani è fondamentale incentivare tale tecnologia (72%) ma con un chiaro elenco di priorità: ridurre gli impatti sulla biodiversità marina (47%), salvaguardare le zone di interesse ambientale (46%) e le rotte degli uccelli migratori (38%), riducendo le interferenze con le attività di pesca (26%).
Per favorirne lo sviluppo, si dovrebbero velocizzare i tempi di autorizzazione (38%), aumentare i fondi a disposizione (37%), costruire una filiera locale e nazionale per la produzione dei componenti. (35%), oltre a investire sullo sviluppo di infrastrutture portuali (20%). Più in generale, le fonti di energia su cui l’Italia, pensando al futuro, dovrebbe puntare sono in particolare: solare (79%) ed eolico, in particolare l’offshore (65%). Restano stabili i trend di chi ritiene solare ed eolico compatibili con l’ambiente (79% e 71%) e sicuri (75% e 69%). Per la produzione di energia da fonti rinnovabili, i grandi impianti solari dovrebbero essere dislocati sulla copertura di grandi edifici, come centri commerciali, stazioni, ospedali, parcheggi (44% delle preferenze, +3% rispetto al precedente rapporto) mentre quelli eolici a terra sulle colline e nelle aree vocate ma sempre con attenzione al paesaggio (73%). Dotarsi di un impianto fotovoltaico (21%) si conferma l’intervento considerato prioritario dagli italiani per l’efficienza energetica delle proprie case, seguito da pannelli solari per acqua calda e infissi isolanti e con doppi vetri (15%).
Tuttavia, resta alta la percentuale (79%, +3%) di chi ritiene che passare al solare oggi sia dispendioso da sostenere, tecnicamente complesso (60%) e burocraticamente difficile (62%, +3%). Con riferimento al focus di quest’anno, la fusione nucleare è oggi indicata come la più grande sfida tecnologica per ottenere, in modo sicuro, energia pulita. Tra le priorità di investimento, utili a favorire e ad accelerarne la realizzazione, gli italiani indicano: ricerca e sviluppo (44%), formazione di personale specializzato (20%), costruzione di impianti pilota (19%), collaborazioni internazionali (17%). Perde punti la percentuale degli italiani che vorrebbe incentivare la ricerca e lo sviluppo nell’idrogeno per la transizione energetica (64%, -9% a confronto con le ultime due rilevazioni).
Per Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, “le rinnovabili sono sempre più efficienti e competitive e, di anno in anno, migliorano la propria capacità produttiva a differenza del nucleare da fissione, contro cui gli italiani fanno muro e il Rapporto lo evidenzia chiaramente. Proposte come quella di ritornare al ‘vecchiò nucleare sono obsolete, ideologiche e per lo più affaristiche”.
“Sarebbe assurdo riproporlo in Italia dove i cittadini, per ben due volte, si sono schierati contro. Impossibile – sottolinea – è ignorare il tema della sicurezza, poichè resta sempre il problema delle scorie e quello delle perdite radioattive che si verificano nei pressi degli impianti. Ben venga invece la ricerca che sta evolvendo per superare il nucleare da fissione e passare a quello ‘pulitò basato sulla fusione. L’indipendenza energetica, le transizioni ecologica e digitale, si portano a compimento con le rinnovabili, con la capacità italiana di fare innovazione e le best practice presentate oggi ne sono un chiaro esempio. E’ questo che ci aspettiamo anche da un eolico offshore ma anche da un agrivoltaico rispettosi del paesaggio, della biodiversità e capaci di creare occupazione green: un grande valore per il futuro energetico dell’Italia”, conclude Pecoraro Scanio.
Paolo Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione, in un messaggio video ha evidenziato che “con l’obiettivo di favorire scelte eco-compatibili e di ridurre il peso burocratico nei confronti di cittadini e imprese, abbiamo avviato un’opera di semplificazione delle procedure. In linea con quanto previsto dal PNRR, siamo intervenuti in materia di controlli sulle imprese, secondo una logica di maggiore efficienza e con un migliore utilizzo delle risorse da parte delle amministrazioni pubbliche”. Per rendere la PA un alleato dell’attività d’impresa, ha ricordato che in Consiglio dei Ministri, a luglio, “abbiamo approvato in via preliminare uno schema di decreto legislativo volto a migliorare il quadro dei regimi amministrativi per la realizzazione, la modifica e il rinnovamento di impianti ad energia rinnovabile” spiegando che “il provvedimento incide su tre punti a seconda della dimensione, della tipologia e della localizzazione degli impianti: attività libera, procedura abilitativa semplificata, autorizzazione unica. Si tratta di un passo significativo verso la standardizzazione delle procedure, con risparmi di tempo e costi per imprese e amministrazioni coinvolte”.

– Foto ufficio stampa Fondazione UniVerde –

(ITALPRESS).

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