PALERMO (ITALPRESS) – Si chiude la porta dell’Università, si apre il portone del mondo del lavoro. Un momento che gli studenti neolaureati hanno festeggiato con il tradizionale Graduation day, svoltosi nel campus di viale delle Scienze, a Palermo, e suggellato, sul modello americano, dal lancio collettivo del tocco.
All’evento, svoltosi nel piazzale antistante al complesso di Ingegneria, hanno preso parte 378 ragazzi laureati nelle sessioni di marzo, luglio e ottobre. A distinguere i corsi di studio sono i colori del cordoncino del tocco: azzurro per Scienze giuridiche ed economico-sociali, viola per l’Area del sapere politecnico, arancione per Scienze umane e del patrimonio culturale, rossi per Medicina e Chirurgia e verdi per Scienze di base applicata. La cerimonia ha visto la partecipazione tra gli altri del rettore Massimo Midiri, del sindaco di Palermo Roberto Lagalla e della presidente di Irfis Sicilia Iolanda Riolo: a completare l’evento il monologo della conduttrice Teresa Mannino, che ha intrattenuto i presenti con la sua comicità.
“Il messaggio che vogliamo dare ai nostri laureati è che l’ateneo non si è impegnato solo per la loro formazione, ma lotta giornalmente per creare condizioni, prospettive, sogni e visioni di lavoro – afferma Midiri -. Vogliamo convincere i nostri ragazzi a restare al sud, o quantomeno andare al nord per implementare il proprio bagaglio conoscitivo e poi tornare: questo è un sistema che sta migliorando ed è in stretto contatto con il mondo. Il dato più significativo è che l’impresa è dietro l’angolo e sta diventando uno dei motori più importanti dell’Università: i nostri corsi di studio nascono come iniziative per le imprese, l’idea di sapere e saper fare sta diventando sempre più importante e questo sta iniziando a creare un background in grado di rendere lo studente un professionista competente, nonchè pronto per affrontare sfide complicate come siccità e biodiversità. Su queste avremo bisogno delle migliori competenze possibili”.
Il dialogo con il mondo d’impresa siciliano, aggiunge il Rettore, “va benissimo ed è sempre più ricco. Stiamo creando le condizioni per nuovi posti di lavoro, con i nostri ragazzi che vengono assunti nelle imprese del territorio e non solo: in più lavoriamo per far crescere il livello di competenze delle piccole imprese, che a loro volta si rivolgono a quelle più grandi che hanno contatti a livello europeo. Stiamo intercettando una serie di bisettrici innovative in cui i ragazzi potranno fare la loro parte”.
Lagalla, alla guida dell’Ateneo palermitano dal 2008 al 2015, sottolinea come “lo studio non è solo un momento evolutivo fondamentale della persona, ma un aspetto centrale per l’avanzamento della comunità: ogni cittadino è protagonista del presente e futuro della nostra società, maggiori sono le sue competenze tanto più sarà libero e pronto a dare un contributo. I nuovi modelli didattici e formativi devono guardare all’incrocio tra l’approccio tecnologico e quello umanistico: trasformazione ecologica e digitale sono le sfide con cui ci dobbiamo confrontare”.
Riolo si rivolge direttamente ai ragazzi: “I fondi Irfis sono a disposizione di tutti i siciliani e destinati al sostegno e allo sviluppo del territorio: il mio auspicio è che possiate rimanere, o quantomeno tornare sul territorio portando i frutti del vostro lavoro. Il nostro obiettivo è non lasciare indietro nessuno”.
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