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MILANO (ITALPRESS) – Riaffermazione della sanità privata accreditata come parte integrante del Sistema sanitario nazionale, tempi di attesa da ottimizzare, carenza di posti letto convenzionati nelle strutture socio-sanitarie, diventato ormai un problema cronico, e carenza del personale. Sono queste le priorità indicate da Michele Nicchio, 42 anni, amministratore e direttore operativo del Gruppo Mantova Salus, eletto come nuovo presidente di Aiop Lombardia, l’associazione che rappresenta 106 strutture della sanità privata accreditata operanti in Lombardia, parte integrante del Sistema sanitario regionale. Sono state indicate, novità di quest’anno, anche due vice presidenti di diritto che si occuperanno rispettivamente delle tematiche legate alla sfera ospedaliera e socio-assistenziale, si tratta di Dario Beretta e Alessandro Bariani.
“I dati confermano che siamo ancora primi nei ranking nazionali e internazionali – afferma Nicchio – Abbiamo il compito di mantenere questo primato, continuando a comunicarlo nel migliore dei modi. In Lombardia il comparto accreditato privato continua a dare un contributo imprescindibile in termini di quantità, qualità, efficienza e capillarità sul territorio, curando esattamente come fanno le strutture del comparto pubblico: gratuitamente o al massimo con il pagamento del ticket. La presenza del privato ha contribuito a raggiungere e mantenere l’equilibrio economico finanziario del bilancio regionale, perciò credo che sarà fondamentale continuare a investire nella compresenza dei due erogatori, favorendo e valorizzando pregi e rispettivi punti di forza”.
Ci sono delle criticità da affrontare rappresentate dalla carenza di personale. “Su questo problema – continua Nicchio – dobbiamo lavorare non solo con un orizzonte di lungo termine ma anche nell’immediatezza, velocizzando e semplificando i processi di riconoscimento dei titoli per il personale proveniente dall’estero”.
Per le liste d’attesa, invece, secondo Nicchio “l’introduzione del nuovo tariffario nazionale ha complicato le cose, ma la Lombardia, grazie all’autonomia gestionale, è riuscita a limitare e calmierare gli effetti negativi. Sul tema va poi smentita una fake news relativa al Cup unico e alla mancanza di volontà di aderirvi. Da anni tutte le strutture private convenzionate – ricorda il neoeletto presidente – si sono integrate con il sistema di prenotazione unico. Vero è che Regione Lombardia ha ritenuto fosse arrivato il momento di implementarlo e, come avvenuto nel passato, quando il nuovo sistema di prenotazione sarà pronto, le nostre strutture si integreranno con esso”.
“Non è vero poi nemmeno che le strutture private scelgono le prestazioni più remunerative. Da anni Regione Lombardia ha introdotto una percentuale via via crescente di prestazioni che i privati sono obbligati a fornire e che vengono decise dalle Ats dei singoli territori in base alle necessità epidemiologiche riscontrate. Il servizio di pronto soccorso, che rivendichiamo con orgoglio, è un esempio chiaro di collaborazione”.
Altro aspetto importante riguarda il ruolo delle strutture socio-assistenziali. “Con il nostro apporto dal punto di vista socio-sanitario rappresentiamo un’importante valvola di sfogo per le strutture ospedaliere. Siamo capaci infatti di prendere in carico pazienti caratterizzati da un carico assistenziale sanitario maggiore rispetto ai tempi precedenti”.
(ITALPRESS).

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