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ROMA (ITALPRESS) – Anche l’ente pubblico è soggetto all’obbligo di non provocare immissioni rumorose ed è responsabile dei danni cagionati ai privati dai rumori provenienti da aree pubbliche; può pertanto essere condannato al risarcimento del danno, così come alle azioni necessarie a ricondurre tali immissioni al di sotto della soglia della normale tollerabilità. E’ quanto ha stabilito la Cassazione con l’ordinanza n. 18676 di ieri, che la Confedilizia segnala “per l’importante principio espresso, che riconosce chiaramente ai residenti in zone in cui i rumori si protraggono fino a tarda sera la possibilità di chiedere ai Comuni sia di ricondurre tali immissioni nella norma sia il risarcimento per il pregiudizio subito”.
Nel caso posto all’attenzione dei giudici, i rumori provenivano da una serie di manifestazioni culturali organizzate da un Comune ligure nella piazza principale. “Ma già in passato – ricorda la Confedilizia – il medesimo principio era stato espresso per condannare l’inerzia delle amministrazioni locali verso i rumori causati dagli avventori di esercizi commerciali”. L’associazione di categoria invita gli interessati a rivolgersi alle sue sedi territoriali per ricevere tutta la consulenza e l’assistenza necessaria in materia.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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