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di Stefano Vaccara
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Con la vittoria di martedì alle primarie del New Hampshire, sommata all’affermazione ottenuta una settimana fa al caucus dell’Iowa, Donald Trump mette l’ipoteca della storia al suo successo finale: non è mai accaduto che un repubblicano abbia perso la nomination dopo avere vinto in entrambi gli stati che iniziano la corsa per la Casa Bianca.
Eppure l’ex presidente, quando è apparso davanti ai suoi fan per celebrare la vittoria, invece che essere raggiante, è apparso furioso nei confronti dell’appena sconfitta Nikki Haley.
Se dopo la vittoria in Iowa Trump era stato conciliante verso gli sconfitti Ron DeSantis e Haley dichiarando che il partito doveva unirsi dietro di lui per prepararsi alla rivincita di novembre contro Biden, questo volta il vincitore non è riuscito a trattenere rabbia e rancore nei confronti della sua ex ambasciatrice all’Onu la quale, invece di annunciare il ritiro, ha ribadito che la sua campagna elettorale non si sarebbe fermata in New Hampshire.
Haley, che inizialmente aveva sperato di restringere le primarie del 2024 a una gara tra i due, in New Hampshire ha pagato l’uscita di DeSantis, perché il governatore della Florida appoggiando Trump avrebbe spinto consensi da una sola parte. Ad Haley, negli ultimi giorni non è bastato sfrecciare in lungo e in largo lo stato del New England e avere l’appoggio del governatore repubblicano dello Stato Chris Sununu.
Niente sembra fermare Trump, nemmeno l’essere stato incriminato quattro volte con 91 capi di imputazione per reati penali anche perché, finora, questi guai giudiziari non sono mai stati messi in risalto negli attacchi dell’avversaria.
Quando Haley ha parlato per prima ai suoi supporter riuniti a Concord, ha fatto i complimenti a Trump per la sua vittoria, ma ha ribadito che nominando lui, il Gop rischia di far vincere le elezioni generali ai democratici, quando invece con lei – dicono i sondaggi – Biden perderebbe. “Non puoi sistemare il caos se non vinci le elezioni”, ha detto Haley, ma “una nomination di Trump equivale ad una vittoria di Biden e una presidenza di Kamala Harris”. Così l’ex governatrice della Sud Carolina si è impegnata ad andare avanti nonostante la seconda sconfitta in sette giorni: “Questa gara non è finita”.
Dal canto suo Trump, dopo aver definito Haley “delirante” in un post sui social media – scritto mentre lei ancora parlava – quando ha parlato davanti ai supporter Maga (Make America Great Again), ha ricominciato ad attaccare la sconfitta, definendola un’ “impostora” che parlava come se avesse vinto.
Gli attacchi tra Trump (77 anni) e Haley (52), si erano già intensificati negli ultimi giorni, ma a renderlo così infuriato nonostante la vittoria, sarà stato quando l’ex ambasciatrice martedì sera ha rimesso in dubbio la stabilità mentale di Trump.
Durante il discorso di concessione di martedì, Haley ha usato una frase ad effetto: “Il primo partito a ritirare il suo candidato ottantenne sarà il partito che vincerà queste elezioni”.
Basterà un mese ad Haley per recuperare ed essere competitiva in Sud Carolina, il suo Stato, dove si trova in svantaggio anche perché i maggiori notabili repubblicani locali hanno dato il loro appoggio a Trump? (Martedì sera spiccava dietro l’ex presidente, il senatore Tim Scott che ha “tradito” Haley dopo che lei anni fa lo aveva scelto per il seggio).
Haley, dopo aver rinunciato a competere contro Trump nei caucus del Nevada dell’8 febbraio, perché il partito in quello stato ha adottato delle regole che favoriscono l’ex presidente, si gioca tutto il 24 febbraio. Il prossimo duello elettorale tra Trump e Haley avverrà quindi tra un mese, alle primarie in quella Carolina del Sud dove lei, nata da genitori arrivati dall’India, ha sfondato nella politica.
L’ex governatrice non ha mollato: “Ci sono dozzine di stati rimasti da percorrere”, ha detto martedì sera. “E il prossimo sarà il mio dolce stato della Carolina del Sud”. Già, ma anche Ron DeSantis in Iowa, quando era arrivato dietro a Trump, aveva fatto un discorso simile, e poi si è subito ritirato,
Accadrà anche ad Haley? Sicuramente se non riuscirà ad attrarre i soldi necessari alla sua campagna per farla arrivare competitiva all’appuntamento tra un mese.
Il distacco da Trump in New Hampshire (mentre scriviamo è di 11%) è notevole, ma non abissale come in Iowa, soprattutto se si pensa che Haley sfida un ex presidente. Trump, dopo due competizioni tra repubblicani, rimane vicino alla soglia del 50% di consensi, segno di forza ma anche di potenziale vulnerabilità in una corsa rimasta tra due contendenti.
Infine, molto altro ancora potrebbe succedere a favore di Haley se le future decisioni della Corte Suprema non saranno favorevoli a Trump.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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